Una scenografia essenziale: tomi di libri,una poltrona, un leggìo, l’immancabile gioco di luci. E la forte presenza scenica dell’attrice Annachiara Mantovani a narrare, con sensualità ed irriverenza, una storia autobiografica scandita minuziosamente da riferimenti temporali in una Germania che si accinge ad affrontare la rivoluzione di Francoforte del 1848. Fino al 9 Novembre va in scena all’Accento Teatro di Roma la pièce “Il mio secolo non mi fa paura. Jhoanna e Ludvig” di Fulvio Iannaco.
E’ la straordinaria storia d’amore tra il filosofo ateo per eccellenza Ludwig Andreas Feuerbach e Jhoanna Kapp (Annachiara Mantovani), bellissima ragazza di origini bavaresi che in giovane età si innamora perdutamente del pensatore tedesco. E’ la curiosità tutta femminile di lei, la voglia o la necessità di ribellarsi agli ideali cristiani, inculcati e non scelti, a muovere un amore passionale, ideale, carnale che si snoda durante gli eventi sconvolgenti e i moti rivoluzionari di metà Ottocento. Ma giunto il momento della sconfitta, l’uomo che non aveva avuto paura di sfidare Dio con i suoi scritti, con il suo acclamato pensiero, decide di rifugiarsi nella vita familiare ritornando dalla moglie. La giovane Jhoanna, ormai abbandonata, è sola ma resterà fedele al filosofo fino alla fine dei suoi giorni tra ossessione e follia.
La speranza non muore però con la malattia mentale. Il secondo momento dello spettacolo offre validi spunti di riflessione, ricreando la magia di una vita che senza amore non potrebbe esistere, un faro che illumina gli scettici e i non fanatici del sentimento che tuttavia potranno ricredersi dal fallimento emozionale.
Alla composizione originale dei testi si intrecciano citazioni poetiche tratte da Goethe,Neruda, Virgilio e altri (le voci off sono di Pietro Longhi e Pierre Bresolin), smontate e rimontate con lo scopo di reiterpetare il mito dell’eroe che delude. L’atto scenico è accompagnato dal sax di Pier Paolo Iacopini e da immagini fotografiche e pittoriche accuratamente selezionate dalla regista Rossella Napolano.