Avvistate! Giovani donne, fashion addicted o fashion influencer, far capolino fra le strade delle più importanti capitali della moda mondiale. Si tratta di uno strano fenomeno di invasione aliena? Ma no, anzi tutt’altro, stiamo semplicemente parlano di uno dei tratti distintivi e forse ormai maggiormente interessanti delle fashion week.
Sono lontani ormai i tempi in cui la moda era solo ed esclusivamente quella confezionata per nobildonne che dovevano presenziare durante feste e i salotti più elitari (questo lo lasciamo all’Haute Couture e i suoi Red Carpet). Oggi l’assetto piramidale della moda ha subito un grande cambiamento, o meglio ribaltamento. Tutto adesso parte dal basso o se vogliamo essere più precisi, proprio dalla strada. Non sarà un caso se Scott Schuman, considerato il patriarca della categoria blogger, ha mosso i primi passi nel suo mondo di The Sartorialist fotografando tutti quei soggetti che per strada, attraevano il suo sguardo proprio per il loro modo di vestire. Lui ha decido di spostare l’obiettivo sul mondo reale, quello che si poteva toccare con mano gettando le basi di un nuovo modo di comunicare il settore moda, così come hanno fatto numerosissime blogger nostrane.
È così che se ancor oggi, fortunatamente, le passerelle dei fashion designer inseriti negli ormai rinomati ed intoccabili calendari modaioli, continuano ad essere il punto più alto del fashion system, è pure vero che accanto ai catwalk principali ne esistono altri collaterali che riescono ad attrarre esattamente allo stesso modo.
Si parla delle sfilate open air, quelle che permettono a chiunque di poter diventare modella per un giorno, sfoggiare i propri outfit e farsi catturare dall’obiettivo della schiera di fotografi impazienti di fare milioni di click. Individualità, contaminazione, personalità estreme, look sobri ma accattivanti, stilyng sublime, mood eccentrici, gusto rock e accessori casual, è proprio questo il pane quotidiano di quell’amore chiamato street style.
Insomma, da New York a Londra, da Milano a Parigi, l’imperativo è solo uno: portare per strada i trend di stagione che inevitabilmente ispireranno tutti gli stilisti. La moda ha ormai imparato a guardare oltre perché l’abito viene davvero considerato un vero e proprio sistema di comunicazione non verbale, un fenomeno che ci ha coinvolti a 360° soprattuto da quando si è visto il tramonto della moda come distinzione sociale e l’inizio dell’era della moda aperta.
“La moda da strada ormai è un mezzo di comunicazione e multiculturalismo” ed è così che fra gli outfit di Corso Venezia, le pellicce must have di Via Tortona e l’eleganza sfoggiata in Viale Umbria, le fashioniste non hanno fatto altro che dare vere e proprie lezioni di stile. Direte voi, abbinamenti piuttosto strani, colori poco abbinabili, stili opposti che convivono in una sola persona… e cosa c’è di male? Nello street style tutto è permesso perché è proprio con esso che si mostra al mondo la propria visione della moda, la propria personalità.
Insomma durante le trepidanti fashion week, ormai da anni attese allo stesso modo sono le sfilate che avvengono al di fuori dei fashion show e che trasformano la strada nella passerella più democratica e attesa del momento. Una cosa è certa: lo street style oggi detta la moda!
Grazie mille! Sono di parte, ma bellissimo articolo!!!