Bob Marley, i Pink Floyd, i Dervisci rotanti turchi. Passando dall’inconfondibile voce di Amy Winehouse con “Valerie” alla “Butterfly” di Puccini. E’ la collezione di fine anno firmata Accademia Italiana Arte, Moda e Design di Roma che sfila al Palazzo delle Esposizioni, quartier generale dell’edizione estiva di AltaRoma AltaModa. Look realizzati con tessuti tecnici grazie alla collaborazione con l’azienda Klopman International che ha sostenuto il final work degli studenti dell’ultimo anno. Intenzioni etiche negli abiti impreziositi dalle passamanerie handamde prodotte da donne arabe in condizioni disagiate nell’ambito di un progetto promosso dallo Sharja Business Woman Council, rappresentato da Sua Eccellenza HE Ameera Bin Karam. Un progetto sociale che punta a recuperare l’antica tradizione artigiana degli Emirati fondendola al lavoro sperimentale di giovani creativi.
I tessuti tecnici di Klopman International sono stati la sfida più ardua per gli studenti di Accademia Italiana che hanno provato a trasformare texture solitamente destinate a uniformi da lavoro in creazioni dall’effetto couture. Ma tra azzardi creativi e voglia di farsi riconoscere spicca la collezione “Touch” dove lo stile di Yamamoto incontra gli angeli del celebre film di Wenders “Il cielo sopra Berlino”. In passerella anche una collezione ispirata alla rosa, fiore romantico e letterario con abiti che ne colgono in maniera introspettiva il lato più oscuro L’icona della musica Pop Rihanna si trasforma in una divinità indiana con sensualità e leggerezza.
Si passa poi ad atmosfere dal sound rock e ritmato, colori iridescenti e metallici dal sapore techno. Internazionalità e incontro di culture per la collezione “Neoprene from Day to Night” in cui ispirazioni greche sposano le influenze svedesi. E se la musica in tutte le sue declinazioni è il filo conduttore del fashion show, il finale evoca la distorsione del pentagramma con look dalle forme liquide che fasciano la silhouette come fossero un packaging plastificato. Passione e giochi creativi. All’Accademia Italiana si insegna quel saper fare sartoriale che non ammette errori ma apre le porte di nuovi orizzonti di stile per gli emergenti della moda di domani.