Tutti gli articoli di Federico Albani

Federico Flamminii Albani was born at San Benedetto del Tronto (AP) in 1990. For fifteen years he lived in the second worst neighborhood of Giulianova (TE) where he became friends with loads of interesting characters. One day he decided to become a Buddhist monk but soon he gave up on the idea because it wasn’t cool anymore. In front of friends and relatives he can brag about getting a Master Degree in Communication and Fashion Journalism at Eidos and Fashion Marketing and Communication summer course at Accademia di Costume e di Moda, about writing for Via Montenapoleone, about collaborating with Eidos Communication school, with dj Andrea Mattioli, with ModaSapienza with a brand that draws lowbrow puppets with a heart and two bones and so many other things – all this at the tender age of 20. Being 20 makes him hysterical. In his spare time Federico designs, tweets, invents new communication methods, talks while looking at himself in the mirror, studies all types of fashion and all the ways to make people feel more ignorant than ever. Because of his enormous ego, Federico Albani. tends too often to refer to himself in third person. This annoys a lot of people.

Roma non è solo teatro e velluto. Presqu*ile docet.

Gli eventi dello store Presqu*ile sembrano il punto di ritrovo per creativi, esteti ed hipster bohemien che sono stati costretti a vivere all’interno di un set fatto di sanpietrini e puzza di passato. L’ultima pazzia è stata quella di proporre al pubblico un’ammucchiata di stilisti, 10 per la precisione, accomunati dallo status di emergenti. Chi sono? Covherlab by Marco Grisolia, Giuliana Mancinelli Bonafaccia, Komlan, Irene Tortora e Masashi Ono, Alberto Annibali, Labor Limae, Bosa, Dubbini e Studio, Filippo Pernisco.
Un racconto collettivo a catena, un testa a testa all’ultima capsule e tanto anticoformismo creativo, queste le regole imposte dal concept store, uno dei pochi posti a Roma in cui trovare il mondo della moda bizzarra, dell’underground artistica e della cultura pop. L’evento è stato organizzato da Studio Dmoda, un nome collettivo utilizzato da un numero imprecisato di performer, artisti, operatori del virtuale e collettivi di squatter.

Ve ne presentiamo alcuni:

ANCHE I NERD POSSO DIVENTARE FASHION – Ognuno di voi ha usato le foto dei libri di biologia per fuggire dalla noia delle lezioni scolastiche. Di quelle immagini assurde Giuliana Mancinelli Bonafaccia ne ha fatto il punto di partenza dei suoi gioielli, della serie impara la scienza e mettila da parte. Oggetti degli attacchi creativi della designer romana gli organismi unicellari di Ernst Haeckel. Dettagli architettonici, antichi testi di biologia marina, elementi materici, scultorei ed anatomici vengono, quindi, ricontestualizzati attraverso l’accostamento dei minerali alle pietre preziose.

FUCK SEASON COLLECTION – Non più usa e getta, ma capi che possono essere indossati in qualsiasi momento dell’anno. La collezione di Alberto Annibali sembra essere uno schiaffo al fast fashion. Alla base c’è una straordinaria conoscenza della storia, dalle lezioni di Gianfranco Ferrè sul concetto di abito come oggetto d’uso alla riposta del genere femminile a momenti di crisi. La sua donna infatti è dinamica e si dà da fare sul lavoro senza perdere però la propria femminilità. L’eleganza e la sofisticatezza vengono date dalla scelta dei tessuti, ARAKNE NON WOVEN® in questo caso un nuovo. Si tratta di un nuovo materiale ideato dall’artista Svetlana Kuliskova, che per la prima volta unisce  il crèpe de chine e lo chiffon.

TUTTA COLPA DEL TANGRAM E DI PICASSOIrene Tortora e Masashi Ono scompongono gli abiti in forme geometriche elementari per poi ricomporle ogni volta in maniera diversa, un po’ come succedeva da piccoli quando si giocava con il Tangram. Chissà se anche Picasso è cresciuto a pane a Tangram?
Gli abiti delle due stilisti appaiono come una fusione di paesi lontani. I tipici abiti dei manga vengono realizzati attraverso la sartorialità europea ed una meticolosa ricerca dei materiali.

FEDERICO TI PRESENTO DOLORES –  Donna attuale capace di adattarsi al tempo e al luogo semplicemente reinventandosi. Lei è Dolores, ed è la protagonista della collezione delle Labor Limae. Il nome del duo creativo la dice lunga sulle loro creazione. Il labor limae è, infatti, il lavoro di “limatura” che ogni artista compie dopo aver abbozzato l’opera. Ora ho le prove che studiare Ovidio è utile!

X+Y=Z La luce scomposta in uno specchio d’acqua attraverso l’opera diafana di Caroline Broadhead e le suggestioni della fotografia di Tomohide Ikeya, concorrono a strutturare l’ispirazione di “Morse Code Signals”, collezione del brandCovherlab by Marco Grisolia. Gli abiti sviluppano una filosofia estetica che mescola leggerezza e architettura, volatilità e tagli netti, dando un senso di liquido dinamismo.