Tutti pronti per la novità made by Google: la driverless car mancante di volante e pedali.
Una novità in campo automobilistico che colpisce non per gli sfarzi e il lusso ma per l’essenzialità e la semplicità.
<<Avevamo annunciato un’auto completamente autonoma e stiamo andando in quella direzione>>. Dichiara Chris Urmson, direttore del Self-Driving Car Project, annunciando la costruzione di cento nuovi prototipi per i prossimi test che verranno provati sulle strade della California (unico Stato che rende possibile la circolazione di vetture senza pilota).
Google abbandona i vecchi prototipi di self-driving car già equipaggiati come Lexus o Toyota Prius, per ripartire creando un’auto completamente nuova: <<La principale ragione per cui ho progettato questo prototipo -afferma Sergey Brin, cofondatore di Google– è che con la nostra auto lavoriamo meglio che attrezzando veicoli già esistenti>>.
Alla domanda sul perché sia necessaria un’auto che si guidi da sola Urmson risponde: <<Ogni anno muoiono per incidenti d’auto oltre 33 mila persone solo negli Stati Uniti. È la prima causa di mortalità nella fascia tra i 4 e i 34 anni. Nel mondo le vittime sono un milione e duecentomila>>, aggiungendo poi che le cause di questi incidenti sono soprattutto l’alcol, le distrazioni e la velocità, tutti problemi che un software non può certo avere!
La sicurezza in primis. A guidare l’auto elettrica dalla forma ovoidale sarà solo un computer che, grazie a un lavoro di alta ingegneria, regolerà traiettorie e velocità, rilevando ostacoli in tutte le direzioni a una distanza di oltre 200 metri.
Tutto in tre semplici mosse. Cosa faranno i due passeggeri previsti per questi primi prototipi? Facile: indicheranno sullo schermo la destinazione, premeranno un pulsante di avvio per partire e uno di arresto per fermarsi. «E poi non resterà loro che rilassarsi e godersi il viaggio» dice Urmson.
Il vantaggio del car sharing. Quando le Google cars saranno messe sul mercato (forse nel 2017, a detta di Sergey Brin), sarà possibile prenotarle per andare a lavoro, magari con un altro passeggero che fa quella tratta, oppure trasportare merci da un punto a un altro, senza aver l’obbligo di acquistarle.
Risolvere le difficoltà. Il direttore tranquillizza i dubbiosi affermando che un team di esperti risolverà tutte le problematiche: dalle telecamere e i sensori efficienti anche durante le condizioni climatiche avverse, alla connessione che non può andar persa; dall’autonomia della macchina (che per adesso è di circa 160 km a una velocità massima di 40 km all’ora), al Lidar -il radar montato sul tetto dell’auto che analizza continuamente tutto ciò che circonda la vettura- ancora troppo grande, molto sensibile e costoso (circa 70000 dollari).
Google vs Automotive Industries. Quando Big G ha annunciato il suo progetto, molte case automobilistiche hanno svelato di esser già attive da tempo in questo campo. Dalla Ford, alla Renault e Nissan fino alla Mercedes S 500 Intelligent Drive, arrivano i prototipi che probabilmente diventeranno le nostre future auto.
Google Revolution. Non sarà quindi una maldicenza pensare che la vera rivoluzione non sta nella macchina che si guida da sola, ma che questa macchina sarà lanciata dal motore di ricerca più famoso del mondo, invece che da una casa automobilistica, sapendo bene che tutto ciò stravolgerò gli equilibri economici di un settore critico come l’automotive.
<<Questo è un passo importante verso il miglioramento della sicurezza stradale e la trasformazione della mobilità per milioni di persone>>.
Guarda il video della Google driverless car: A First Drive