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Accademia italiana festeggia 30 anni e punta al riciclo

Riciclo, eco-sostenibilità & sensibilità etica sono le parole-chiave che descrivono il fashion show di fine semestre dell’Istituto Internazionale Accademia Italiana Arte Moda Design.

Collezione Francesca Faralli
Collezione Francesca Faralli, VI semestre

In passerella abiti ispirati alla natura, agli anni Cinquanta, all’eleganza delle  geometrie strutturate, con audaci trasgressioni fatte di maschere anti-gas e  armature in alluminio.

Il fil rouge che lega le differenti collezioni è il riutilizzo: i capi vengono  rielaborati e rinascono in nuove forme.

Ampio è l’uso della seta: dall’organza allo chiffon, dal velluto alla duchesse fino  ai broccati. Le palette cromatiche spaziano dai classici back and white, ai  colori del deserto, ai pastelli, fino ai toni della natura più verde.

Il risultato dell’attenta ricerca fatta dagli studenti si ravvisa nell’uso di  diversi  tessuti sapientemente mixati, come la carta di riso col velluto e la rafia  intrecciata con la gomma per le gonne o la plastica trasparente imbottita di piume per la cappa di lui. Raffinati bracciali in ceramica e visiere in broccato accompagnano abiti realizzati con tessuti provenienti dal caldo Sorrento o dalla bellissima Tanzania per moderni turbanti.

Numerose sono le tecniche utilizzate dai ragazzi per creare i loro abiti: dalle borse in pelle incise e tagliate a laser a strisce di collant tagliate, intrecciate e lavorate interamente al telaio che creano il perfetto cappotto per lui.

Si offre nuova vita ai materiali classici, trasformandoli e assemblandoli in maniera innovativa e fuori dagli schemi. Così le camere d’aria diventano splendidi corpetti e borse, mentre le cinture di sicurezza si intrecciano ai fili di lana per creare eleganti e safety dresses.

Sfilano anche i modelli della collezione provocatoria “Fashion on the job” per  Klopman, azienda leader nel settore del tessuto tecnico, che ha visto la rielaborazione in chiave ironica delle più famose divise da lavoro: dalle sexy infermiere ai virili carpentieri, dai carabinieri distratti agli operatori ANAS in minigonna.

Vincenzo Giubba e Renato Balestra
Vincenzo Giubba e Renato Balestra

Dall’Africa invece arriva un assaggio della capsule collection primavera/estate, realizzata in collaborazionecon Franca Sozzani e Vogue Italia nell’ambito del progetto AIFA (Accademia Italiana For Africa).

Se da una parte Accademia Italiana sostiene il progetto RE:SILK, donando nuova vita a sete preziose thailandesi, dall’altra mostra il suo impegno etico in patria, facendo realizzare da alcune detenute delle carceri pugliesi, abiti disegnati dagli studenti.

Ma le sorprese non finiscono qua: il presidente di Accademia Italiana, Vincenzo Giubba, dichiara un doppio festeggiamento.  Il Premio Piramide dell’eccellenza, evento molto atteso, compie 10 anni.

Compaiono tra i premiati passati Vivienne Westwood, Oliviero Toscani, Ermanno Scervino, Franca Sozzanie molti altri.

Quest’anno ritirano il premio il maestro della fotografia Maurizio Galimberti, il presidente di Artemide Ernesto Gismondi, l’imprenditrice della praticità Patrizia Pepe e per l’Alta Moda, il creatore di vere e proprie opere d’arte, Renato Balestra, che dichiara “Stasera ho visto una fantasia sfrenata. Solitamente i giovani osano poco, ma loro non hanno avuto paura di farlo”.

Osare è dunque il suggerimento di un grande della moda a tutti i futuri stilisti… e non solo!

Giulia Faralli