Ci eravamo illusi. Avevamo pensato che, conclusosi il 2015, lo strazio sarebbe finito. E invece ecco un nuovo terremoto che scuote il fashion system. Il virus del cambiamento sta contagiando il mondo della moda su ogni fronte. Così, dopo aver placato i pianti per Alexander Wang che ha lasciato la direzione creativa di Balenciaga, per Raf Simon, congedatosi da Christian Dior, per Alber Elbaz, che ha concluso il suo sodalizio artistico durato 14 anni con Lanvin, e per i fratelli Capasa che hanno lasciato Costume National (maison fondata da loro stessi), un altro nome si aggiunge alla lista: quello di Massimiliano Giornetti.
Giornetti, infatti, lascia la direzione creativa di Salvatore Ferragamo. La notizia arriva con un comunicato stampa ufficiale giovedì 24 marzo. La portata di queste separazioni è tale da poter essere paragonata a quella di celebri divorzi come per le coppie Gwyneth Paltrow / Chris Martin, Ben Affleck / Jennifer Garner e Charlize Theron / Sean Penn. Questa svolta per la maison italiana arriva in un momento particolare: il brand ha infatti recentemente festeggiato il suo centesimo anniversario.
Era il 1915 quando il giovane Salvatore Ferragamo decise di lasciare la sua Italia per volare verso gli Stati Uniti d’America. La sua storia iniziò proprio oltre oceano, dove cominciò a creare scarpe. Non era un semplice calzolaio, ma un artista che univa in maniera eccelsa la sua creatività alla conoscenza dell’anatomia (frequentò l’University of Southern California), riuscendo a interpretare al meglio le richieste delle sue celebri clienti. Dopo l’esperienza statunitense, tornò in Italia e aprì un calzaturificio a Firenze, quindi alcune boutique.
Nel 1928 fondò un’azienda che portava il suo nome. Le sue scarpe avevano incantato persino le star più esigenti, sedotte da uno stile tanto raffinato. Dopo la sua morte negli anni Sessanta, il suo nome non svanì, anzi divenne uno dei più emblematici del made in Italy grazie alla famiglia che ereditò i sogni del capostipite. L’azienda crebbe e cominciò a realizzare anche borse e linee di abbigliamento, quindi orologi, gioielli, profumi e occhiali.
A questa storia lunga un secolo Massimiliano Giornetti, classe ’71, prende parte nel 2000. Il designer porta con sé una formazione interessante: il diploma al Polimoda Fashion Design Institute di Firenze e l’esperienza a Roma come assistente di Anton Giulio Grande, sia alla collezione prêt-à-porter, sia per quella di haute couture. L’esordio da Ferragamo lo vede nell’Ufficio Stile della linea maschile. Ma la sua scalata è inarrestabile. Nel 2004 prende la direzione creativa della linea uomo, nel 2011 diventa direttore creativo anche delle collezioni femminili, fatto nuovo per l’azienda che aveva avuto sempre due differenti designer per le due linee.
Uno stile, il suo, elegante e sobrio. Forse fin troppo. D’altronde, Salvatore Ferragamo non è forse proprio questo? Un brand che si distingue dagli altri per la sua linearità, per le forme pulite e per una notevole attenzione alle scarpe, che rimangono il suo punto forte. Giornetti ha saputo, collezione dopo collezione, dare una nuova vita alla maison, tenendo sempre presenti gli storici pilastri di Ferragamo. La perizia tecnica, inoltre, lasciava trasparire quel suo breve passato nella Haute Couture. Qualsiasi cosa pensino critici ed esperti del settore, una cosa è certa: lo stile made by Giornetti piaceva ai clienti. A testimoniarlo la crescita del fatturato delle vendite registrata negli ultimi anni, specie nel 2015.
Non sono chiari i motivi di questa rottura. Dal comunicato apprendiamo soltanto che “il Gruppo Ferragamo ringrazia Massimiliano Giornetti per il suo impegno e per la lunga collaborazione”. Una separazione serena, dunque. Ma una scelta dipesa da chi? Di certo, in una situazione tanto movimentata nel fashion biz, con troni vacanti qua e là (tra i quali quello di Christian Dior), dietro a un’abdicazione potrebbe pure esserci un disegno ben preciso del designer, magari interessato a nuovi territori. E se Michele Norsa, Amministratore Delegato del Gruppo Ferragamo, afferma “Coglieremo questa opportunità per rivisitare il nostro approccio alla creatività. Negli anni l’azienda ha scoperto e sostenuto tanti giovani talenti ed oggi può contare su un eccellente team creativo interno”, cosa avrà da dirci Giornetti? Attendiamo impazienti.