Da Sabato 17 Settembre fino all’8 Gennaio 2017 Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’arte moderna di Venezia ospiterà la mostra “Culture Chanel: la donna che legge”, con l’intento di raccontare la storia di Gabrielle Chanel e della famosa casa di moda da lei fondata.
Si tratta della settima tappa del progetto “Culture Chanel” la cui direzione artistica è affidata a Jean-Louis Froment che dal 2007 propone un racconto culturale della maison. La mostra ideata con la collaborazione di Gabriella Belli vuole mostrare la libreria di mademoiselle Coco, un insieme unico di testi raccolti durante tutta la sua vita, fonti d’ispirazione per le sue creazioni rivoluzionarie.
Qual era il rapporto di Coco Chanel con i libri? Quali letture hanno plasmato la sua visione del mondo della moda durante la sua carriera? La mostra è un percorso tra fotografie, articoli, quadri, disegni e dediche, tra letture di autori contemporanei come Verlaine, Mallarmè e Proust, passando prima tra Orazio, Virgilio, Omero e tutti gli altri autori classici greci da lei tanto amati. “I libri sono stati i miei migliori amici”, confidò la stilista al suo amico Paul Morand.
«Dalla solitudine dei suoi anni nell’orfanotrofio di Aubazine fino alla fine della sua vita, i libri e i loro autori hanno guidato il cammino di Gabrielle Chanel, hanno nutrito la sua immaginazione e dato risposta alla sua sete di invisibile, mostrandole di volta in volta come la sua stessa visione del mondo potesse prendere forma», si legge in una nota di presentazione della maison.
Sono 350 i pezzi che compongono la mostra divisi in quattro sequenze: La vita che conduciamo, Le confidenze dell’invisibile, Thoughts that make you think e Gli aspetti del tempo. La sua biblioteca non fa altro che svelare il suo personale vocabolario estetico, l’amore per il classicismo e per il Barocco, la passione per la Russia e per gli ori di Venezia. Oltre ai volumi,in mostra ci saranno anche oggetti provenienti dall’appartamento di Coco Chanel, alcuni di essi saranno esposti al pubblico per la prima volta come gioielli, abiti e profumi.
Apre l’allestimento un appunto scritto da Gabrielle Chanel: “The life we lead always amounts to so little, the life we dream of, that’s the great existence because it will continue beyond death” (La vita che conduciamo non è mai granché, la vita che sogniamo è invece la grande esistenza perché la continueremo oltre la morte). Un video mostra i volumi ancora perfettamente conservati così come li aveva lasciati la stilista: le rilegature, i leoni ,simbolo di Venezia e segno zodiacale di Chanel – e le sfingi, lo scrittoio a cui più volte la stilista è stata fotografata, l’atmosfera impalpabile e incantata in cui si può avvertire ancora il passaggio della padrona di casa.
Un appuntamento imperdibile non solo per gli amanti della moda ma anche per gli appassionati di letteratura. Un viaggio artistico e culturale tra le opere di mademoiselle, la quale, alla stregua dei poeti da lei tanto ammirati è riuscita a imporre uno stile in grado di sfidare il tempo e collocarsi tra i grandi lasciti del ‘900. La mostra è l’intimo ritratto di una donna, mostrata attraverso le sue letture, che ha fatto della sua vita una leggenda.