Erotismo, sensualità, sublime. Daniela Lefoer, artista italo-francese, classe 1984, tramuta in realtà donne oniriche e surreali attraverso la matita carbone.
Scarabocchi come genesi. Bocche, occhi, mani di donne abbozzati sulle Smemo, sui banchi di scuola. Automatismi. L’ispirazione è data da particolari impercettibili e a volte scontati per i più.
Superando la mancanza di studi tecnici sull’arte e sulla pittura è riuscita ha fare della moda il proprio mezzo di espressione. Il colore si trasforma in perline, strass, bottoni, cosmetici, in tutto quello che si può trovare nei cassetti di una stilista. Un centimetro di smalto trasparente ed indelebile ricopre ogni creazione, come a rendere eterna l’opera.
Le linee sinuose, le forme prosperose, gli sguardi ammiccanti travolgono lo spettatore rendendolo partecipe delle visioni, dei vizi e delle storia ogni donna. Aggressive, ricercate, affascinanti, capaci di stregare come le sirene di Ulisse, ma allo stesso tempo lasciarsi cullare da carezze nel vento. Moderna femme fatale, bambolina in cerca del proprio barracuda.
“L’arte può’ spingere l’uomo ad apprezzare la bellezza della donna – spiega la fashion designer – Se i media e la moda non bloccano la propaganda della donna come merce, l’arte, sottovalutata in quanto non capita, non avrà la forza di proporre la donna come fulcro del mondo“.
Con le sue creazioni Daniela Lefoer è riuscita ad abbatte la gerarchia delle arti ed i pregiudizi sugli artisti emergenti. “Bisogna perseverare ogni giorno – spiega Daniela Lefoer – cercare tutte le opportunità che la società puo’ offrire e, la dove esse non ci siano, creane e, come dice un noto genio americano STAY HUNGRY, STAY FOOLISH!“