Era il 1997 quando Dario Fo ricevette il prestigioso Premio Nobel per la letteratura. Ben 19 anni dopo, esattamente il 13 ottobre 2016, l’artista è spirato lasciando un grande vuoto nel panorama teatrale. Proprio nello stesso giorno è stato assegnato il medesimo premio a Bob Dylan: il cantautore impegnato, l’uomo che nel 1963 ha scritto la monumentale Blowing in The Wind.
La coincidenza di quest’evento è davvero sorprendente, ed entrambe le assegnazioni sono state criticate e discusse per il loro essere controcorrente. Si potrebbe dire che ci sia stato una sorta di passaggio di testimone del Nobel per la letteratura nel campo delle arti cosiddette “minori”.
Già da tempo Bob Dylan era in lista d’attesa per il Premio, più o meno da quando ne era stato insignito il “re dei giullari”: circa una ventina di anni fa. E Fo personalmente nel 2001, alla vigilia dell’assegnazione dei premi a Stoccolma, aveva dichiarato: “Sarei proprio contento se fosse Bob Dylan”.
Dario Fo fu un uomo di teatro in senso lato: attore, drammaturgo, regista, scenografo e impresario. Un militante di sinistra, una voce fuori dal coro, il giullare che si fa beffe del potere e famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale. Fu per queste sue peculiari caratteristiche che gli venne assegnato il Nobel: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”, così l’Accademia Svedese aveva motivato la sua scelta.
Per il menestrello la commissione ha giustificato l’assegnazione sostenendo che il musicista ha “creato una nuova espressione poetica nell’ambito della tradizione della grande canzone americana”. Dylan ha, infatti, rivoluzionato e plasmato la storia della musica partendo dal folk. Un ribelle che ha parlato per una generazione e raccontato come mai nessuno ha saputo fare la sua epoca. Un cantautore prolifico, sempre produttivo e con una grande espressività che ha reso la sua musica una forma poetica contemporanea.
Vi è un legame che unisce i due grandi artisti: entrambi hanno dato voce al popolo, il menestrello e il giullare, poeti, anticonformisti e spiriti liberi, premi Nobel inconsueti.