Come ogni anno, anche il 2012 si è aperto all’insegna della moda uomo. Anche stavolta è toccato all’eleganza maschile fare da rompighiaccio e attirare l’attenzione dei media sul settore moda, in un periodo economico particolarmente buio e incerto.
Ha fatto da apripista il salone Pitti Immagine Uomo, arrivato alla 81^ edizione e conclusosi settimana scorsa alla Fortezza da Basso nel cuore di Firenze.
1072 marchi espositori, più di 30 mila visitatori, 11 tappe in cui si è articolato il percorso di esplorazione della moda uomo: questi sono i numeri da capogiro che hanno caratterizzato quest’edizione e hanno consacrato l’appuntamento fiorentino come punto di riferimento per le aziende nazionali e internazionali per la presentazione delle loro collezioni. Il filo conduttore di quest’anno era tutto racchiuso nello slogan It’s graphics now! The words of future, un tributo alla comunicazione visiva e grafica, che spesso riesce a tradurre in segni e immagini il presente, molto più velocemente della moda stessa, reso da 14 giovani graphic designer, coordinati dall’architetto Oliviero Baldini, che attraverso un logo da loro ideato hanno dovuto esprimere il proprio sguardo sul futuro.
Ma è stata la moda e la sua avanguardia la vera protagonista di quest’edizione. A partire da Herno Laminar, un progetto di ingegneria sartoriale con una capsule collection uomo e donna di 8 capi, realizzato dal designer Errolson Hugh con la speciale collaborazione di Gore Tex. Ma anche l’interpretazione del classico contemporaneo di Tonello alla Cannoniera o la prima di UpToBe, etichetta incentrata tutta sul capospalla o la rivisitazione del loden in un’ottica moderna operata da Andrea Incontri in partnership con l’etichetta Habsburg di Schneiders, sono stati tutti tentativi di emancipare la moda maschile e proiettarla in un’ottica futura.
Occhi puntati anche sul Fuori Salone, gli eventi collaterali fuori dalla Fortezza, che hanno contribuito a far pulsare il cuore della città. Da segnalare, la sfilata a Palazzo Corsini dell’ospite d’onore Valentino, con la collezione disegnata dai designer Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. Un menswear intelligente, che celebra l’eleganza senza tempo, puntando l’attenzione sui capispalla, come il trench o il cappotto montgomery, ma cerca di renderla contemporanea con dettagli preziosi rubati alla haute couture.
Grande successo anche per la presentazione in anteprima mondiale della Pretiosa di Leonardo, la borsa firmata Gherardini che Carla Braccialini ha ideato ispirandosi a un’invenzione disegnata dal genio toscano alla fine del Quattrocento, che il Museo Ideale Leonardo Da Vinci ha ricostruito filologicamente dopo cinque secoli.
Conclusosi con successo il Pitti Uomo, è toccato a Milano con la Fashion Week ad accendere i riflettori sulle proposte per il prossimo autunno/inverno nel guardaroba maschile. Un ritorno al classico, senza troppi colpi di testa ha contraddistinto quest’edizione, con una moda sobria e rassicurante. Da Armani e la sua silhouette dalle spalle decostruite ai cappotti oversize proposti da Frida Giannini per Gucci, sembra che per l’avvenire ci sia ben poco da osare, ma molto da preservare e da proteggere. Essenzialità, praticità e classicità: ecco le parole d’ordine su cui puntare l’attenzione per i prossimi acquisti.
Che siano un monito per tornare a uno stile di vita più morigerato in generale, vista la crisi (economica e morale) che c’è?