E’ nato il Poltrona Frau Museum a Tolentino per celebrare un secolo di storia delle poltrone-icona dell’azienda fondata a Torino da Renzo Frau nel 1912, poi rilevata dalla famiglia Moschini e trasferita quindi a Tolentino nel 1963, (all’epoca la città era il cuore pulsante del distretto marchigiano della pelletteria). Un solido legame con Tolentino rafforzatosi nel corso di quasi 50 anni grazie alla competenza del tessuto produttivo regionale e al coinvolgimento della comunità locale.
«Un’eccellenza italiana, ambasciatrice dei valori dell’imprenditoria nel mondo», l’ha definita il vicepresidente di Poltrona Frau, Matteo Cordero di Montezemolo, presente all’inaugurazione dello scorso marzo, insieme al brand director Roberto Archetti e alla famiglia Montezemolo.
Il presidente Franco Moschini, orgoglioso di questo progetto, ha dichiarato: “Nella mia esperienza imprenditoriale, ho sempre dato molta importanza al legame con il territorio marchigiano. Oltre ad avermi dato i natali, mi ha offerto la grande opportunità di sviluppare un’azienda che oggi è portatrice dei valori del bello italiano nel mondo. È per questo che abbiamo deciso di dedicare Poltrona Frau Museum a mia madre Stella. Devo dire grazie a tutte le donne e gli uomini che hanno dato il proprio contributo alla realizzazione di questo straordinario progetto, che è per me e per tutti noi l’avverarsi di un sogno”.
Alla festa hanno partecipato anche il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, e di Macerata, Romano Carancini, il presidente dell’Associazione Industriali, Nando Ottavi e molte altre autorità locali, architetti, designer e 300 invitati tra clienti internazionali ed esponenti del mondo della cultura e dell’imprenditoria.
Il museo, ospitato in uno dei capannoni industriali degli stabilimenti locali dell’azienda, si sviluppa su una superficie di 1400 metri quadrati. La facciata, bianca e geometrica, è avvolta da una lunga parete arancio che nasconde al suo interno una zona di verde e relax. L’allestimento è stato curato dall’architetto Michele De Lucchi il quale ha previsto un percorso museale suddiviso in cinque sezioni, una per ogni ventennio, dove pezzi originali del marchio sono inseriti nelle sale che richiamano il gusto dell’epoca. Sono state realizzate undici torri con una struttura in legno ed un rivestimento ecru semitrasparente che ricordano le lanterne giapponesi ed emanano un’atmosfera calda e raffinata.
In esposizione i modelli che hanno fatto la storia dell’azienda: la “1919“, la ‘”Vanity Fair”, il divanetto “Chester“, i lavori di Gio Ponti e Castiglioni a partire dagli anni sessanta, senza dimenticare una delle ultime fatiche creative della Casa, “Juliet”, una poltrona a forma di fiore disegnata per il centenario di Frau dal giovane creativo inglese Benjamin Hubert. Pezzi originali che riportano i segni dell’abitare.
Nove monitor proiettano una selezione di filmati riguardanti le fasi di lavorazione, svelando i segreti dell’artigianato locale e della sua evoluzione attraverso le ultime tecnologie con un alternarsi di parole e immagini, da “martellina” a “capitonnèe”, tutti i termini che compongono il glossario del fare di Poltrona Frau.
Una sezione del museo è poi dedicata alle realizzazioni in collaborazione con i nomi importanti dell’architettura contemporanea tra cui Renzo Piano, Norman Foster, Calatrava e Fuksas.
Altra sezione interessante quella che espone i pezzi nati dal rapporto del brand con il mondo delle auto (al primo posto la Ferrari), degli yacht, degli aerei e dei treni.
In mostra non solo il mondo Frau ma anche e soprattutto la sua capacità di raccogliere stimoli, di evolvere rimanendo sempre fedele ai suoi valori: eleganza, funzione, artigianalità ed eccellenza.
Info a: www.poltronafraumuseum.it