C’è un nuovo modo di fare moda e si sta imponendo sempre di più a livello globale: è la moda etica, ovvero abiti e accessori che strizzano l’occhio al glamour, ma senza dimenticare il rispetto verso l’ambiente e i produttori.
Prova ne è il fatto che a Parigi si è appena concluso l’Ethical Fashion Show, la fiera della moda sostenibile, arrivata ormai quest’anno alla sua quarta edizione con un successo sempre crescente in termine di pubblico e di qualità.
Più di 100 designer provenienti da ogni parte del mondo sono stati ospitati presso il Carrousel du Louvre per questo grande appuntamento organizzato da Messe Frankfurt, ma ideato da Isabelle Quéhé, stilista e presidente dell’associazione Universal Love, da sempre attenta alle problematiche di una moda più sostenibile.
Tre gli obiettivi principali della fiera: valorizzare la cultura e le produzioni dei Paesi in via di sviluppo, mettere in contatto i designer etici con i buyer internazionali e soprattutto dimostrare che combinare un prodotto dal design all’avanguardia con i valori e i benefici per l’ambiente e la società è possibile.
Tra i nomi che si sono distinti in questa edizione, ecco le donne indiane del brand Satya Jyoti, che producono abiti in fibre naturali coltivate da comunità rurali oppure Moyi Ekolo, il designer congolese che produce scarpe dalle confortevoli suole di gomma dell’albero tropicale di Hevea. Tra i big, non poteva mancare Ali Newson, moglie del leader degli U2 Bono Vox, con la sua linea di abbigliamento Edun.
Oltre alla fiera, sono stati assegnati anche due premi: il 2011 Ethical Fashion Show Award, assegnato al designer giudicato più etico da un panel di esperti e il nuovo Lenzing Modal®, Tencel® Award, per il prodotto moda che ha coniugato meglio etica ed estetica.