Nomen omen per Pitti Uomo 89 – Generations. Il salone fiorentino appena concluso è stato teatro di una folla di generazioni, piani temporali ed expertise diversi che si sono incontrati nella ricerca di definizione per l’uomo dell’autunno/inverno 2016/2017.
Proprio come un bambino che deve crescere, il gentiluomo può muovere i suoi primi passi in un parco giochi (di design, è ovvio). È il Gentlemen’s playground di M&C Saatchi e MINI, installazione dove i visitatori possono lasciarsi andare al lato ironico della moda fra scivoli e altalene, e che fa da preludio agli stilisti emergenti che con la moda stanno imparando a giocare. Sorge infatti poco distante lo spazio di The Latest Fashion Buzz, ricettacolo di innovazione e quest’anno invaso dalla maglieria pop di Carlo Volpi, dai contrasti di volumi di Moto Guo, dalle stampe irriverenti di NA DI Studio.
Con il dialogo fra vecchio e nuovo, fra infanzia ed età adulta, che fa da leitmotiv a questo Pitti, sarebbe impossibile non citare l’operazione che 10 X 10 An Italian Theory ha compiuto con Proraso. Il designer Alessandro Enriquez nutre da sempre una fascinazione per il boom economico dell’Italia anni ’50-’60, e la marca di prodotti da barba fiorentina ha fatto la storia proprio in quegli anni. È così che durante il party di lancio della collezione sembra di passare in mezzo alle versioni appena ventenni dei nostri nonni o genitori, vestiti con maglioni e t-shirt coloratissime su cui campeggiano gli slogan dei miracolosi prodotti beauty. Anche la location aiuta: è il Blues Barber Shop di via Cimabue a Firenze, vero e proprio negozio da barbiere d’altri tempi.
Se il vintage può diventare moderno, anche i grandi classici possono subire una rivisitazione senza perdere il loro fascino. È l’esperienza di Luxury Palace, raccolta di artigiani del lusso italiano che prende ispirazione dal salotto di una maison de charme tunisina di inizio novecento. Ogni oggetto va guardato da vicino o si rischia di perdere il dettaglio fondamentale. Le cravatte di Bram, ad esempio, sono tradizionali solo dal davanti: il retro nasconde inserti variopinti, fantasie con perle e catene, addirittura pizzo e ricami. Lo scopo è ricostruire l’immagine dell’eleganza statica con la vitalità e la voglia di essere unici, e le vicine essenze di Aqua Flor danno manforte in questa impresa: se il profumo deve rispecchiare il nostro essere, perché non crearlo su misura grazie all’aiuto del maitre profumiere della boutique fiorentina?
Dai luoghi del lusso ai non-luoghi di transito, Mason’s sembra quasi offrire un compendio finale sul caleidoscopio delle generazioni Pitti. Il suo défilé-spettacolo ricrea una vip lounge d’aeroporto dentro al Conventino del Four Seasons: sacro e profano che si incontrano, ma anche parata di umanità. Dai giapponesi intenti a farsi selfie con chiunque alla star inseguita dalle fan, dalla nobildonna d’antan col suo accompagnatore a giovani rockers e fanatici dello sport, tutti vestiti con l’eleganza che mai si prende troppo sul serio della maison di Forte dei Marmi.
Pitti Uomo sarà anche concluso, ma il viaggio della moda attraverso il tempo e lo spazio non finisce mai.