Lo strano caso di Bella

Giornali, blog, tweet non fanno altro che parlare della fuga di cervelli. Ma vi siete mai chiesti se esistono cervelli che sono fuggiti e poi tornati? Alessia Clusini, in arte Bella, è una di questi. Bella sembra aver imparato la lezione di Renzo Piano sull’andare via per curiosità e poi tornare, l’importanza di andar via per capire com’è il resto del mondo e, soprattutto, se stessi. E così dopo, tre anni trascorsi in Australia, dopo aver girato l’Europa, è tornata nella sua amata Toscana con lo zaino pieno di esperienze, emozioni, idee. E soprattutto pieno di BELLA, il brand che ha lanciato a Sidney, ma che racchiude l’amore per l’Italia, la stessa sensazione provata quando guardava i suoi nonni giocare a carte nella campagna toscana. Non a caso l’ultima collezione, Bella Poker, sembra ridar vita a mazzi di carte ingialliti dal tempo, che per l’occasione si trasformano in collane dal gusto un po’vintage, un po’ handmade, un po’ cosmopolita.

La storia di Bella sembra una favola, ma è pura realtà. Bella è una ragazza dal cuore spezzato che crede di non essere più bella. Per questo decide di adornarsi il collo con questa parola. Da quel momento chiunque la incontra per strada le dice con un sorriso entusiasmante “Ehi Bella”. E così lei ricomincia ad avere fiducia in se stessa. E per tutti sarà Bella.

Bella come le ragazze che hanno fiducia in loro stesse. Bella come l’ultima mano in una partita di carte. E così gli accessori BELLA diventano lo strumento per ricordarti che spesso bisogna vivere la vita, prendere la ruota e farla girare per il verso giusto.

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