Location perfetta per un appuntamento con l’arte, il Sofitel Rome Villa Borghese, venerdì 10 marzo 2023 dalle ore 12:30 alle 15:00 ospita il vernissage della mostra, in esposizione al pubblico sino ai primi di giugno, di Stephane Koerwyn. L’artista, con la sua propria visione dinamica ed eclettica dell’arte, sarà presente all’inaugurazione. Sarà un’occasione per vivere l’accoglienza di questo gioiello dell’hotellerie capitolina e internazionale: nel panoramico ristorante Settimo Roman Cuisine & Terrace l’executive chef Giuseppe D’Alessio sarà sempre presente per offrire agli ospiti la sua cucina, fedele alla tradizione romana e alle eccellenze del nostro territorio.
A illuminare e reinventare gli eleganti ambienti dell’hotel Sofitel Rome Villa Borghese arrivano le creazioni dell’artista francese Stephane Koerwyn. Il vernissage di venerdì 10 marzo apre la mostra che vedrà in esposizione sino ai primi di giugno quadri e sculture di questo poliedrico esponente dell’arte contemporanea: un artista multidisciplinare ed eclettico, guidato dalla necessità di trasmutare l’emozione in colori. Le sue opere sono il manifesto di un viaggio nell’immaginazione, il risultato della passione per il mondo del colore e della moda e la testimonianza del passato che dà origine a nuove fasi della vita in cui l’arte ne diviene espressione. Sorprendere chi guarda, suscitare l’emotività del visitatore posizionando le opere in luoghi che riescano a farle vivere, dare ampio spazio alla luce come elemento in grado di dare movimento alle stesse, sono i motivi che hanno portato a scegliere per questa mostra personale il Sofitel Rome Villa Borghese e il suo panoramico ristorante Settimo – Roman Cuisine & Terrace. Qui si respira l’eleganza e lo charme della vera art de vivre, la storicità della città che lo ospita, la capacità di instaurare un dialogo sempre nuovo e moderno con i commensali, mentre il cielo di Roma muta la sua scenografia con il trascorrere delle ore.
L’arte di Stephane Koerwyn
Stephen Koerwyn è un artista multidisciplinare la cui produzione nasce da una pulsione interna naturale dettata da una continua ricerca di libertà e da una passione profonda per il colore, l’arte e la moda. Una dote che viene scoperta all’improvviso durante un laboratorio di arte terapia: così la necessità di esprimersi attraverso forme artistiche entra nella vita di Stephane Koerwyn, affermato direttore marketing dell’azienda della più famosa bevanda al mondo, la Coca Cola. La consapevolezza di avere un talento lo porta a formarsi presso l’acclamata École des Beaux-Arts e l’École du Louvre. Ispirandosi a due geni della pittura come Pierre Soulages e Gerhard Richter inizia un proprio percorso che lo vede esprimersi attraverso tele astratte, in cui il colore gioca in modo prepotente e impulsivo per rompere quella confortante immagine del reale e trasportare in un mondo di emozionalità sempre nuova.
Il desiderio di esprimersi attraverso opere vive, in continuo mutamento crea il bisogno di dare volume alla pittura, di cercare altri moduli espressivi. Elemento fondante di tutta la sua opera è senza dubbio la luce e così Stephane usa il suo passato per creare il suo presente e dopo aver trascorso anni a tenere in mano lattine di Coca Cola durante i lunghi incontri di lavoro, decide di dipingere sull’alluminio e di utilizzarlo per dare movimento alle sue creazioni. Ha luogo così un altro inevitabile incontro, dopo l’arte ora la moda irrompe nella sua vita. Sull’alluminio l’artista ha plasmato i suoi quadri poi trasformati in abiti, nella collezione Pret Art Porter, che hanno sfilato in tutto il mondo, da Singapore a Tokyo, Dubai, Parigi, Londra, Washington DC, San Francisco e New York.
Opere uniche che a differenza di una tela cambiano ogni volta con il movimento delle modelle che le indossano e con le luci delle passerelle e dei flash dei fotografi. Abiti che nel desiderio di rimanere indelebili divengono sculture 3D. “Questi abiti sono opere d’arte uniche, mai viste prima. Che audacia! Sono raffinati e mozzafiato”. Queste le parole con cui Christine Lagarde, ex capo del FMI e attuale presidente della BCE, ha commentato le opere di Koerwyn in esposizione all’ambasciata francese a Washington DC.
La cucina di Settimo Roman Cuisine & Terrace e la formula del “Pranzo Romano”
Quella di Settimo Roman Cuisine & Terrace è una cucina creata all’insegna della stagionalità, la tradizione e la celebrazione del territorio attraverso materie prime selezionate e di eccellente qualità. Un criterio di lavoro virtuoso, quello adottato dallo chef Giuseppe D’Alessio che sfocia in cotture espresse, che non stressano le materie prime di stagione e che arricchisce la carta con piatti speciali che animano occasionalmente la tavola di Settimo in base alla offerta del mercato e all’estro dello chef. La scelta degli ingredienti e l’attenzione per una cucina salubre che esalta i sapori mediterranei è ciò che ritroviamo nei piatti che rappresentano anche il racconto della cultura gastronomica del Lazio.
«La nostra carta -racconta lo chef D’Alessio -vuole dare soddisfazione a una clientela italiana e straniera sempre più decisa a voler fare una vera esperienza gastronomica ritrovando nei piatti quei sapori che raccontano il nostro Belpaese». In una location in cui la vista si perde tra le cupole della città eterna e il verde sconfinato di Villa Borghese si trova, dunque, un’offerta gastronomica in grado di soddisfare ogni esigenza. Dalla formula del Pranzo Romano, un light lunch declinato su una doppia offerta, due o tre portate, che vedono sfilare proposte salubri e golose come l’appetitoso Mini supplì con crema di pecorino, i classici fiori di zucca fritti, le Mezze Maniche alla Amatriciana, il Filetto di vitello a mo’ di saltimbocca con cicoria e stracotto di cipolla, alla cena raffinata ed elegante accompagnata da un’interessante e ricercata carta vini, tutto è studiato per celebrare il benessere e la convivialità.
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