All images thanks to Marco Busato
Metti una sera a Milano. Le luci soffuse di un salone dalle pareti azzurre. Le risate cristalline di donne in tubino nero che stringono calici fra le dita dalle unghie laccate. La tavola imbandita con finger food che poggiano su specchi al posto dei vassoi. Tutto, qui, ruota intorno Audrey Hepburn e il suo Colazione da Tiffany, un personaggio e un film che, al solo nominarli, evocano immagini di eleganza e mondanità. Benvenuti nel mondo di Pois Gras, agenzia di “eventi bizzarri e fotografia”.
La fondatrice Paola Saia ci accoglie sulla soglia di Interno 23, spazio strategico per organizzare incontri all’insegna della convivialità.
Torinese di nascita, Paola ha trovato a Milano il proprio centro creativo. Un passato come manager di eventi, la passione per la fotografia e per le forme d’arte non convenzionali, l’amore smodato per il vintage: sono tutti elementi che hanno contribuito alla creazione di Pois Gras. La sua mission? «[confeziono] piccoli eventi dal sapore retrò, durante i quali le ragazze possono condividere un momento insieme, vestire i panni di una diva o di un personaggio iconico, seguire un corso di make-up, imparare a posare, utilizzare accessori vintage, cucinare e confezionare acconciature con i fiori».
Richiesti, anzi, richiestissimi, sono gli addii al nubilato organizzati da Paola, segno del bisogno sempre più evidente di alternative eleganti alle proposte usuali (per intendersi, niente oggetti dalle forme falliche, please).
Chez Tiffany non è dunque l’unica ispirazione degli eventi Pois Gras: si può scegliere di indossare i panni di una casalinga anni ’50 e abbuffarsi di cupcakes, oppure cucinare – con tanto di grembiulini a tema – la arcinota apple pie; è possibile, con lo sfondo del più classico fra gli american diner, riscoprirsi (ma senza scoprirsi!) pin-up, mentre un miniabito svasato dai colori sgargianti catapulta negli swinging Sixties di Twiggy, anche se c’è chi gli preferisce le acconciature glam rock e il tripudio di glitter in puro stile ‘80s di Jem e le Holograms.
Non possono poi mancare accessori vintage a profusione: cappellini, velette, coroncine, occhiali da gatta, foulard, collane di perle. Il tutto in location d’eccellenza ricercate appositamente da Paola: dall’Hotel Château Monfort a Palazzo Reale, dal Sand Cafe alla Villa Reale di Monza
Questa serata è perfetta per assaporare proprio l’atmosfera che damigelle e futura sposa (ma anche gruppi di amici o di colleghi) sperimentano durante serate e pomeriggi orchestrati da Paola e dal suo team di collaboratori, tutti accuratamente selezionati e uniti dallo stesso obiettivo di creare una customer experience indimenticabile.
Silvia Calenic e la sua assistente Rodica Diaconu si prendono cura di make up e hairstyling a tema per le ospiti. Le mani corrono veloci ad acconciare i capelli nell’iconica pettinatura di Holly Golightly e, fra uno spruzzo di lacca e una cotonatura, le due professioniste raccontano di come i loro tutorial di trucco e parrucco durante gli addii al nubilato servano sì per dare spunti sul look, ma anche per creare complicità fra amiche della sposa che spesso non si conoscono bene.
Validi aiutanti della conversazione sono senz’altro anche bollicine e cocktail a tema (Martini con l’oliva, ça va sans dire). Ad accompagnarli, un menu-rivisitazione di classici stuzzichini in chiave scherzosamente italo americana (ma senza la pesantezza dei seppur gustosi mac&cheese). Mini parmigiane di melanzane rotonde, mousse di carciofi, vellutata di broccoli e vongole, mini hamburger di prosciutto e maionese veg.
Le creazioni dello chef Luca Sbarbada (Il Cuocone), discretamente intento a spadellare un risotto con pollo al curry e salsa di lamponi, sono esaltate dalla mise en place d’ispirazione fifties di Savina Morandotti, esperta di banquetting con una per gli eventi vintage ben si sposa con la giocosità di Pois Gras.
Il photoboot approntato in un angolo strappa risate e pose bon ton, gambe accavallate con grazia e occhiate da sopra i grandi occhiali scuri di Audrey.
Pois Gras è questo: eleganza, ironia, spensieratezza e chiacchiere. E Martini con l’oliva.