Occhi grandi, teste enormi. Personaggi molto manga localizzati in spazi improbabili, combinazione di influenze horror, vittoriane e delicati profili preraffaelliti. Cultura goth e street che si mischia alla ripetitività dell’icona, riveduta e corretta. Incontro ravvicinato di Magritte, Dalì, Dante Gabriel Rossetti, Leonardo Da Vinci con le bambole di porcellana vittoriane e le Dollfie giapponesi.
Questo è il POP-SURREALISM, conosciuto come pop – surrealismo in Italia, mix&match di ispirazioni così diverse che sembra impossibile possano incontrarsi e formare uno stile unico, riconoscibile e magnifico.
Una corrente che non viene ancora riconosciuta dal mondo dell’arte “ufficiale” ma che ha fatto successo velocemente tra le fila delle star e le celebrities americane, come Leonardo Di Caprio e Stephen King. Ed è proprio grazie a questa inaspettata pubblicità che questo stile così inconsueto è riuscito ad acquistare visibilità, costruendosi un proprio giro di appassionati, gallerie e compratori.
Grazie al web ed il passaparola gli autori ora sono conosciuti in tutto il mondo, arrivando fino in Italia, proprio nella sua capitale. Nel cuore di Roma infatti, nelle vicinanze di Palazzo Farnese, c’è la Dorothy Circus Gallery, uno spazio espositivo innovativo dedicato all’arte Pop Surrealista e alle nuove tendenze dell’arte figurativa.
È Alexandra Mazzanti il cuore e la mente della galleria, la sua direttrice, la sua promoter.
Nata a Roma nel 1978 in una famiglia amante dell’arte, Alexandra Mazzanti si interessa fin da piccola alla pittura, passione che la porta a frequentare prima l’Accademia delle Belle Arti di Venezia e poi fotografia a Firenze, si dedica anche alla scenografia che realizza per gli spettacoli al Teatro Nazionale, al Teatro Olimpico di Roma e al Bolshoj di Mosca.
È nel 2007 che fonda la Dorothy Circus Gallery, che lei stessa dichiara essere risultato della sua “esperienza, formazione artistica e di essere umano.” Alexandra Mazzanti concepisce la galleria come un’idea, un concept all’avanguardia, “un break da sogno nel centro nevralgico di una Roma turistica e da vivere, una location surreale appositamente creata per accogliere capolavori e spettatori e legarli in un rapporto indissolubile.”
Ma chi frequenta questo posto onirico, a cavallo tra le realtà?
“I giovani sono i primi ricettori di questa corrente artistica, vuoi perché sono tutti cresciuti con i manga, il punk, i videogames ed il cinema di Tim Burton, ma questo genere ha anche catturato gli intenditori, gli appassionati di una pittura classica che sembrava perduta.”
In questa particolare cornice, fino al 31 maggio, si svolge la mostra The Magic Caravan, un percorso che accompagna il pubblico nella magica spirale dei colori del circo, tema centrale e sempre presente della galleria. Gli artisti, gli attori di questa scena, sono lo statunitense Mark Elliott e il giapponese Naoto Hattori che con la loro poetica atemporale esplorano ed interpretano il tema.
Serata particolare sarà quella dell’8 Giugno, quando s’inaugurerà “Would You Be My Miracle?”, mostra- investigazione nell’eccezionalità del miracolo possibile, nel surreale insito nella natura e nella legenda, divina o umana.
Nell’evento d’apertura la compositrice Alessandra Celletti accompagnerà lo spettatore nel percorso con una Live Piano Performance, creando atmosfere magiche ed inaspettate. Saranno esposti nell’area “red velvet” il leader indiscusso della digital art, Ray Caesar, e l’affermata artista lituana Natalie Shau. Atteso anche l’esordio dell’artista italiano Paolo Guido, che esporrà nel “white velvet space” le sue opere digitali insieme ad un dipinto realizzato sia in pittura digitale che ad olio su tela, rivelandosi al pubblico in tutto il virtuosismo. In mostra anche l’opera inedita creata per la rivista “L’espresso” in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia.
Queste interessanti visioni di un mondo distorto, critiche sottili alla razionalità cosciente, sono il mezzo per giungere “oltre”, in un mondo in cui realtà, veglia e sogno sono presenti nello stesso momento. Danno accesso a ciò che sta oltre il visibile, all’anima dell’artista ed ai suoi pensieri . Una corrente artistica che rispetto all’arte ufficiale, ormai mezzo di un marketing smodato, è al contrario: si nutre della pubblicità e delle celebrities, reinventandoli e mischiandoli all’ interiorità dell’uomo. Pop-Surrealismo, appunto.
CONTATTI:
Dorothy Circus Gallery
Via dei Pettinari, 76
00186 – Roma (RM)
Tel: +39 338 9499432
info@dorothycircusgallery.com