Prendi l’arte e mettila da parte. Un monito assolutamente scoraggiante per i giovani talenti della creatività italiana. Invece, la Capitale ha un cuore che batte per il design, la musica, le nuove tecnologie guardando con un occhio internazionale e contemporaneo alla futura generazione di artisti nostrani. Il 5 giugno la Città dell’Altra Economia si trasforma in un poliedrico paese delle meraviglie dove si fondono arte, design, nuove frontiere della comunicazione e digitalizzazione, anche musicale.
E’ il Grand Finale organizzato dalla Rome University of Fine Arts, acronimo RUFA, che precede l’apertura ufficiale del calendario dell’Estate Romana nella suggestiva cornice dell’Ex Mattatoio, a due passi dal Museo di Arte Contemporanea situato nel quartiere Testaccio. In mostra i lavori più originali di pittura, fotografia, scenografia degli studenti, installazioni sonore e video media (Living Basquiat e Anartist Anarchist) dove collaudati maestri dell’arte contemporanea incontrano le nuove promesse della creatività.
Un’occasione unica che ha sposato anche finalità benefiche come la promozione di progetti solidali, di riqualificazione urbana, di ecosostenibilità e di sostegno a forme di consumo intelligente basato sui diritti del cittadino. Ne sono un esempio il Video Kingston realizzato per l’Organizzazione non governativa Save The Children che il musicista “vagabondo” (Rockit) Sandro Joyeux ha presentato in Italia, dopo i 127 concerti e l’Antischiavitour, e la raccolta fondi attraverso la vendita del catalogo Sguardi Dall’Africa per AMREF, principale organizzazione sanitaria internazionale africana. I progetti, accanto a Children in need del Centro Dragoretti, sono stati realizzati in collaborazione con gli studenti RUFA.
A Roma l’arte è viva e vegeta e si nutre di progetti creativi anche grazie agli allievi e i docenti della Rome University of Fine Arts.