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“Dries Van Noten Inspirations”: Le Musée des Arts Décoratifs esplora il suo immaginario creativo

Dries Van Noten

Opere d’arte, musica, film e spettacolari creazioni del passato. Dopo aver ammirato la collezione autunno-inverno 2014-2015 di Dries Van Noten sulle passerelle parigine è possibile continuare il viaggio nell’universo artistico del poliedrico stilista al Musée des Arts Décoratifs, che dal 1 marzo al 31 agosto 2014 ospita la prima rassegna dedicata all’estro del designer. La Ville Lumiére rende omaggio al fashion stylist belga dedicandogli un percorso a ritroso nel tempo in quelle che sono state le sue aspirazioni artistiche. 

Inspirations. Così è stata battezzata la mostra, che celebra la creatività di Van Noten. Un tour, che si snocciola attraverso i punti cruciali della sua formazione ed esperienza nel campo della moda mediante spunti, riflessioni e lavori, che hanno nutrito la sua fantasia e alimentato la sua carriera. E’ possibile osservare nelle sale del museo i meandri inesplorati del processo creativo dello stilista. Un’esposizione inedita, che consacra il viaggio intimo e affettivo del suo universo grazie ad un cammino, che mescola sapientemente le sue linee femminili e maschili con i pezzi iconici delle collezioni tessili del museo.

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Personaggio eccentrico premiato nel 2008 ai CDFA Award come miglior stilista, la moda di Dries Van Noten nasce da luoghi e sensazioni diversi dove il gioco dei contrasti, maschile e femminile, Oriente e Occidente è sempre stato alla base della sua estetica così come i riferimenti colti all’arte usati in modo sottile e sofisticato. Il risultato di questa apparente culture clash è una visione serena e ben organizzata della sua maestria capace di mantenere sempre intatta la propria identità. Ed è proprio per questo che Les Arts Décoratifs celebra le ispirazioni che lo guidano, gli artisti e i momenti storici cui fa riferimento. Una breve introduzione sulla sua storia da il là alla rassegna per poi giungere al 1981 quando si diploma alla Royal Academy di Anversa diventando membro degli Antwerp Six, i 6 designer belgi che negli anni ’80 hanno ribaltato la moda con la loro estetica cerebrale, e all’esordio della sua linea lanciata nel 1986 a Parigi.

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L’itinerario dell’esposizione è diviso in capitoli e lo stilista è stato coinvolto in ogni fase dell’allestimento. Si passa dal capitolo dedicato ai dandy a quello imperniato sui colori dei fiori, passando per il rock e arrivando sino all’abbigliamento vittoriano, il tutto secondo una sequenza apparentemente casuale. 

Immagini, fotografie, citazioni, stralci musicali nonché opere di rinomati artisti provenienti da collezioni pubbliche e private, che hanno stimolato la creatività del designer durante la sua carriera, hanno dato vita a questa esposizione. Non è un caso che sia capace di costruire un’intera collezione a partire da un quadro di Francis Bacon, o rielaborare il camouflage militare trasformandolo in pezzi di sublime delicatezza, o addirittura di riadattare stilemi punk al suo genere di “quieta” couture. Tra le sfumature rosse di Mark Rothko, l’optical psichedelico di “Arancia Meccanica”, l’oro raffinato di Coco Chanel o l’abito che assomiglia ad un bouquet di rose di Cristobal Balenciaga, spiccano le creazioni di Van Noten, abilmente sistemate su manichini neri opera dellitaliana Bonaveri.

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Il capitolo della mostra, che più sorprende dal punto di vista sartoriale è però quello dedicato all’Oriente. Van Noten, ritenuto infatti abile decoratore di tessuti di quella parte di mondo porta avanti da anni il dialogo tra cultura e sensibilità. Così accanto alle gonne ricavate dai sari indiani vengono proiettati filmati che raccontano la lunga realizzazione di quei preziosi vestiti. A chiudere il cerchio del viaggio lungo la carriera artistica dello stilista un grande schermo su cui vengono riprodotti i finali di tutte le sue sfilate. Uno spettacolo come solo il genio di Dries Van Noten sa realizzare, dimostrando ancora una volta di essere uno dei designer dalla visione più consistente e coerente del momento.

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Grazie a questa mostra viene messo in risalto la sua narrazione lunga oramai decenni. Un racconto, che non perde smalto ma si rinnova ad ogni stagione arricchendosi di nuovi paragrafi in una costante evoluzione di codici stilistici in perfetta sintonia con la contemporaneità. L’esposizione, realizzata in stretta collaborazione con Van Noten e il Musée des Arts Décoratifs, è stata d’ispirazione allo stilista, tanto da usare i patterns del XIX secolo nelle sue collezioni dedicate alla primavera-estate 2014.

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