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Art Basel 2014: l’Olimpiade dell’Arte più famosa al mondo

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Trecento gallerie, 4mila artisti e una vetrina molto ambita. Tutto questo è Art Basel, la fiera d’arte contemporanea più importante del mondo, che ogni anno attira nella città di Basilea, al confine tra Svizzera, Francia e Germania, artisti e collezionisti da ogni parte del mondo alla ricerca di cultura, ma anche di buoni investimenti. Conclusasi da poco con la sua 44° edizione andata in scena dal 19 al 22 giugno 2014, Art Basel è la più prestigiosa e celebre tra le fiere d’arte moderna e contemporanea al mondo.  

Collezionisti, artisti, critici, galleristi, art-addict, come ogni anno, dal quel lontano 1970 quando si è svolta la prima edizione dell’evento grazie ad una idea dei galleristi e collezionisti Ernst Beyeler, Trudi Bruckner, Balz Hilt, si ritrovano riuniti qui nel cuore dell’arte per un imperdibile appuntamento nel mercato delle opere inedite e non in primis, e anche per chi vuole conoscere le tendenze del momento e vedere dov’è direzionata la ricerca degli artisti e delle gallerie.

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Lo scalpiccio dei passi degli estimatori che si sono accalcati all’entrata della piazza gremita di gente, il tintinnio dei bicchieri dell’incalcolabile serie di eventi che i sono succeduti per tutta la settimana risuonano ancora oggi per festeggiare i quarantaquattro anni dell’olimpiade dell’arte contemporanea più importante al mondo, che è riuscita a conquistare ben tre continenti, Basilea, Miami, passando per Hong Kong, con il suo clamore. Un format in continua evoluzione il suo, un successo immortalato anno per anno nel nuovo catalogo che diventa un libro annuale, non più per capire come il mondo vede Art Basel, ma il mondo dell’arte visto da Art Basel.

Un panorama dipinto attraverso più di trecento gallerie divise in otto sezioni di mostre, project site specific o film d’artista e ben 14 room dedicate alle performance per la nuova mostra curata da Klaus Biesenbach, del MOMA di New York, e Hans Ulrich-Obrist, della Serpentine Gallery di Londra, nella recente area della fiera, dopo l’ultimo padiglione monumentale inaugurato lo scorso anno da Herzog & De Meuron.

14 Rooms - Sezione dedicata alle performance
14 Rooms – Sezione dedicata alle performance

Stupisce ad Art Basel l’aspetto performativo, prototipo spesso difficile da inserire in un contesto fieristico. Infatti sono proprio le performance una delle novità in assoluto di questo anno ad essere ospitate ad Art Basel. Quattordici lavori performativi sono stati proposti in ogni stanza con il coinvolgimento di 14 grandi artisti tra cui Marina Abramovic, Dominique Gonzalez-Foerster, Joan Jonas, Yoko Ono, Tino Sehgal e Damien Hirst che rifacendosi a una sua idea del 1992 “Hans Georg” ha fatto sedere coppie di gemelli sotto due dei suoi ultra famosi e colorati dipinti.

14 Rooms- Performance
14 Rooms- Performance

“Dato che Art Basel è una fiera così importante – ha commentato Mia Florentine Weiss, artista tedesca – è molto importante che ci siano anche le performance, per verificare in un certo senso lo stato dell’arte e ricordare che non ci sono solo quadri e immagini”.  Ovviamente le forme tradizionali sono più facili da vendere, e questo è il focus principale per la kermesse di Basilea, ma accanto al mercato c’è anche la ricerca, ed è questo che in un mix virtuoso, rende grande Art Basel.

“In questa fiera – ha affermato Glenn Scott-Wright della Victoria Miro Galleryconvergono acquirenti da tutto il mondo e infatti abbiamo venduto opere a persone di molti Paesi diversi”. Nei padiglioni e nelle varie sezioni della fiera, suddivise in arts galleries, statements e feature, è sicuramente la Unlimited quella più fotografata.

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Collocata nello spazio costruito da Herzog & De Meuron, è una rassegna di lavori e installazioni comprendente oltre settanta opere d’arte di dimensioni oversized come la scultura ligneea di dimensioni impressionanti di Giuseppe Penone, che appare come un libro da leggere, o ancora artisti come Laure Prouvost, vincitrice del Max Mara Art Prize for Women, nonché del prestigioso Turner Prize, e il californiano Sam Falls, nell’occhio del ciclone collezionistico, o ancora le suggestioni video di un artista realmente contemporaneo come Carsten Nicolai, celebre anche per le performance musicali con lo pseudonimo di Alva Noto.

Giuseppe Penone - scultura ligneea di albero svuotato percorso da linfa
Giuseppe Penone – scultura ligneea di albero svuotato percorso da linfa

E’ possibile oltretutto  incontrare artisti emergenti, ma anche big dell’arte come Jeff Koons che ha presentato Hulk gonfiabile e ha portato l’estate altrettanto con un altro gonfiabile, questa volta un delfino. Rosemarie Trockel ha invece presentato una palma capovolta.

Un’altra sezione della mostra è stata dedicata ai film d’artista, mentre “Parcours” ha permesso di vedere una serie di opere site specific in varie aree della città, per un totale di 15 lavori realizzati da altrettanti artisti riconosciuti a livello internazionale, tra cui l’italiano Francesco Arena. Italiane sono anche altre opere presentate durante la fiera dell’arte, che provengono da 17 gallerie tra cui le immancabili De Carlo da Milano, Galleria Continua da San Gimignano, Artiaco da Napoli, che si uniscono alle altre centinaia internazionali provenienti da 34 paesi.

Jeff Koons - Delfino gonfiabile
Jeff Koons – Delfino gonfiabile

Profumo asiatico si è respirato in fiera grazie alle numerose opere di artisti che provengono da quella parte del mondo. Dalle pennellate corpose dei quadri di Yan Pei-Ming, ai piccoli e ormai conosciutissimi punti dipinti senza soluzione di continuità da Yayoi Kusama, fino allo show dedicato alla pratica trasversale dell’artista Liu Wei.

Immancabili le immagini pop di Andy Warhol che spuntano sulle pareti della famosa fiera. Autoritratto (1986). E’ lui che con i suoi sgargianti colori, fucsia su sfondo nero, ha sprigionato l’energia dell’opera più cara venduta in fiera. Solo quindici minuti per decidere, ed una sola “battuta” da ben trentacinque milioni di dollari circa. Presente lo è stata anche una mostra dedicata al pittore tedesco Gerhard Richter, mentre una visita alla Fondation Beyeler è stata d’obbligo.

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Che Art Basel si sia attestata anche questo anno come il più bel museo temporaneo del mondo è stato decretato anche dai dati raccolti. 92.000 di visitatori, 6mila in più rispetto all’anno scorso, accorsi a vedere più di 4mila artisti venuti da tutto il mondo. Il valore totale dell’arte offerta ammontava, secondo stime dell’assicuratore Axa Art, a 4 miliardi di dollari. Rispetto allo scorso anno questa edizione si è dimostrata  molto più frizzante in fatto di vendite, in un clima di crescita del mercato e di grande ottimismo. Le vendite infatti sono state molte e l’interesse degli acquirenti si è manifestato su tutto lo spettro di artisti presentati, dagli emergenti alle così chiamate “blue-chip”. Qualità elevata, grande varietà e partecipazioni internazionali regalano numeri da capogiro ad Art Basel, rendendola la numero uno in fatto di fiere nella loro forma migliore, con una considerazione senza eguali in tutto il mondo.

Art Basel 2014 - Unlimited