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Paris Fashion Week, la collezione di Valentina Ilardi si ispira ai ritratti dell’artista Juana Romani

Un’eroina che attraversa l’odissea del quotidiano con coraggio e femminilità, libera nel suo vivere le passioni contro ogni pregiudizio e categoria, è l’ideale femminile immaginato da Valentina Ilardi per il prossimo autunno inverno.

PFW, Valentina Ilardi FW 23/24
PFW, Valentina Ilardi FW 23/24

Una donna che è talmente sicura nei suoi gusti da superare l’idea di stagionalità, tanto da combinare il proprio guardaroba in un’infinita possibilità, dal giorno alla sera, attraverso capi interscambiabili e sovrapponibili in layer.

Un’opera dell’artista Juana Romani
Un’opera dell’artista Juana Romani

Dalle sensazioni street, avvolgenti e aggressive fino ai volumi sinuosi e sartoriali, sono i mille volti di una stessa e sfaccettata personalità, volubile, decisa eppure sempre fedele a se stessa.

PFW, Valentina Ilardi FW 23/24
PFW, Valentina Ilardi FW 23/24

L’ispirazione è una delle protagoniste della Belle Époque, nella elettrizzante Parigi di fine ‘800, che dai Castelli Romani riuscì a conquistare il mondo intellettuale e accademico dei grandi Salon parigini.

Un’opera dell’artista Juana Romani
Un’opera dell’artista Juana Romani

Juana Romani è stata una delle poche artiste professioniste donne, che come riportava Le Figaro del tempo, riuscì ad affermarsi con successo in un sistema prettamente maschile e in un momento particolare, tra la pittura di maniera e la tensione verso le nuove avanguardie a cavallo tra i due secoli.

PFW, Valentina Ilardi FW 23/24
PFW, Valentina Ilardi FW 23/24

La sua bellezza enigmatica, i suoi occhi di brace, la sua pelle bianchissima attirarono l’attenzione di pittori come Victor Prouvé e del suo mentore Ferdinand Roybet: divenne modella e poi artista. Nei suoi ritratti figurativi e concettuali allo stesso tempo, la ricerca sul corpo femminile – dall’infanzia fino alla sensualità dell’età matura – coglie ossessioni e profonde inquietudini, in cui parte della narrazione è affidata alle preziose stoffe, che Juana Romani amava collezionare e che spesso erano per lei fonte di ispirazione per iniziare la composizione.

Un’opera dell’artista Juana Romani
Un’opera dell’artista Juana Romani

Da queste sensazioni materiche e pittoriche, da queste figure rarefatte ma intense negli sguardi, Valentina Ilardi immagina una collezione che combina materiali preziosi come broccati, tessuti spalmati, accostando superfici lucenti a texture contemporanee e confortevoli. È la libertà espressiva di unire capi molto diversi tra di loro in una palette sensuale e cangiante che va dal magenta, al verde scarabeo passando per il rosa, il grigio splendente e il verde militare con punte inattese di oro e rosso granato. Il bomber, capo signature della collezione VI, si fa over tanto da diventare abito o si riduce sensualmente nella versione crop, in finiture che vanno dalla seta iridescente stropicciata purple, al verde militare tecnico splendente, fino al broccato spennellato di oro, abbinato alle forme sensuali e affilate di jogger in prezioso pizzo, top intarsiati in rete, abiti scivolati in morbido tulle di seta e velluto.

PFW, Valentina Ilardi FW 23/24
PFW, Valentina Ilardi FW 23/24

Un’ampia selezione di capispalla è il fulcro della collezione: dal cappotto in morbida lana mohair fino a capi più tecnici, le giacche realizzate di velluto floccato verde scarabeo, il bathrobe in caldo astrakan argento da indossare anche con la mantella in tessuto operato e lucente o il prezioso trench che combina al broccato a motivo floreale il tessuto tecnico. Nell’idea di una collezione intercambiabile e adatta ad ogni momento della giornata non mancano capi street che diventano unici nei materiali: dalla tuta in pizzo melange dipinto a mano, agli shorts in broccato.

PFW, Valentina Ilardi FW 23/24
PFW, Valentina Ilardi FW 23/24

Lo styling è fresco e contemporaneo grazie alla linea underwear, dove nastri, lacci e paillettes segnano il corpo, abbinati a sensuali e morbidi pajama pants o denim a vita bassa dai riflessi cangianti. La collezione si completa come una selezione dedicata alle luci della sera, dal cocktail fino alle atmosfere disco che richiamano la cultura clubbing anni ’80: così gli abiti hanno intarsi di paillettes e pizzo floccato, la gonna a ruota in una versione harlequin diventa lucente in un gioco di rosa e nero, gli abiti sotto al ginocchio in versione goffrata si accendono di oro e riflessi.

Una femminilità cangiante e sensuale, che non conosce limite e si apre ad un’interpretazione genderless, di ogni pezzo. Valentina Ilardi dedica questa collezione ad una figura femminile enigmatica e straordinaria, così l’attenzione per le stoffe di Juana Romani, ritorna anche in una selezione di materiali e tessuti di alta gamma, combinati alla sapiente manifattura.

Photo credits Courtesy of Press Office

Tweed Ride Picnic: la pedalata urbana ispirata alla belle époque conquista l’Italia

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Per salire sulla macchina del tempo non c’è bisogno di macchinari fantascientifici, basta vestirsi ispirandosi al calore elegante del tweed, tipico di un’epoca tutta da riscoprire per trovare un modo nuovo, nel suo essere antico dello stare insieme, per superare innanzitutto  la freddezza tecnologica dei rapporti umani attuali.

La “Tweed Ride” è nata a Londra nel 2009 e rapidamente si è diffusa nel mondo apportando quell’atmosfera tipica dello stile inglese del ‘900. Da lì quello spirito si è plasmato ovunque da Chicago a Sydney, da Tokio a Berlino fino ad arrivare in Italia con l’edizione della Tweed Ride Italiana, grazie ad un gruppo di amici che vivono nella città di Pescara appassionati della cultura, dello stile di vita e della moda maschile e femminile tipici dell’Inghilterra dei primi decenni del secolo scorso. Un luogo e un tempo dal quale partire per riscoprire e viaggiare in altri luoghi e altri tempi, la Tweed Ride nasce come una festa in bici e abiti vintage per condividere la naturale eleganza della bicicletta, una style competition di mezzi e abiti che partecipano al ride.

Si perché la Tweed Ride è una vera e propria gara aperta alle bici d’epoca tra il 1900 e il 1990, da passeggio o da corsa, anche nuove ma dal mood vintage. Il dress code per la competizione è di tipo inglese ed italiano compreso tra gli anni ’20/’40 ispirato ai romanzi di Dickens, all’epoca vittoriana, a Giulio Verne, caratterizzato da pantaloni alla zuava, bretelle, maglie e giacche sui toni del marrone, mentre per le donne abiti da swing, cappellini e tanto tanto merletto.

Il viaggio a spasso nel tempo si snoda in un percorso urbano di circa 10km con arrivo nel parco dove avviene il consueto pic-nic in British style a cui fanno seguito le premiazioni per il miglior Best Dressed Lady, Best Dressed Gentleman, Best Bycicle, Best Moustache, Best Pipe Smokes and Best Cakes per il picnic.

La Tweed Ride, ormai famosa in molte città europee ed americane non è una fuga all’aria aperta, bensì un’interpretazione del presente con il filtro di un’estetica apparentemente trascorsa ed appartenente ad un’epoca grandiosa di grandi promesse per la modernità, è inserita nel palinsesto degli eventi #VeloLove.  Tweed Ride Italia è oggi promotore dell’evento su Roma “Belle Epoque”, una manifestazione che cerca di enfatizzare in uno spazio di smodata congestione l’eleganza e la semplicità del gesto della pedalata in contrapposizione ad un contesto urbanistico altamente sfavorevole agli spostamenti in bicicletta.

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Il 14 giugno scorso in occasione degli eventi #VeloLove2014, la festa nazionale dei ciclisti urbani forte per i suoi svariati appuntamenti dedicati alle diverse sfaccettature di chi usa sopratutto le proprie gambe per muoversi, considerato il più poliedrico incontro di biciclettari metropolitani, si è tenuta come di consueto la Tweed Ride. L’appuntamento ha avuto inizio la mattina a Villa Borghese con il Tweed Ride picnic, una passeggiata su bici vintage e una colazione sul’erba indossando abbigliamento strettamente in stile belle époque. Immersi nelle atmosfere “en plen air” tipiche dell’impressionismo, come in un quadro di Seraut lo sfondo di Villa Borghese è il paesaggio più adatto per un evento di tale portata.

Natura ed umanità si fondono insieme in una mescolanza ottica, che come per magia, farà sparire il nostro presente trasportando le menti in un altro mondo. L’evento si è protratto fino a tarda serata con un ciclo di film a tema proposti alla Casa del Cinema, mentre l’Urbe Criterium Race ha organizzato una sfida underground internazionale per scattofisso senza freni riservata a esperti bike messenger e atleti che hanno familiarità con le bici da pista.

Nel corso degli eventi #VeloLove è stato possibile fare uno spuntino con la Magnalonga by Night, ovvero un ciclodegustazione itinerante di prodotti tipici, scattare con la Brompton Race, la corsa con bici pieghevoli tra pendolari intermodali, assistere ad un torneo-esibizione di Bike Polo, sport metropolitano che si pratica con cavalli meccanici a pedali.

#VeloLove è dunque un progetto realizzato per chiunque usa la bicicletta come mezzo di trasporto urbano, e anche per chi non ha una bici ma si muove a piedi, col monopattino, con i mezzi pubblici aspirando ad uno stile di mobilità nuovo, efficiente e sicuro, convinto sopratutto che l’uscita dall’ingorgo quotidiano sia una delle scelte necessarie per far tornare le città belle, accoglienti e vivibili.

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L’appuntamento clou della giornata è stata la “manifestazione 30 e lode”, cuore dell’evento #VeloLove, che è iniziata nel pomeriggio dalle 15 in poi a Piazza del Popolo. Organizzata da Rete Mobilità Nuova e #Salvaciclisti con la collaborazione di altri attori della mobilità come Legambiente e Ciclonauti, il corteo “30 e lode”  ha percorso le strade della capitale per poi confluire a Villa Borghese. Obiettivo principale è la necessità di introdurre un nuovo limite di velocità, dei 30 orari all’interno dei centri abitati, e rimarcare la domanda popolare di azioni che favoriscono un nuovo stile di mobilità. Il corteo è stato preceduto la mattina da “30 piazze per 30 all’ora”. Un gruppo di ciclisti è partito da piazza Vittorio e ha percorso 30 piazze tra centro e periferia indossando maglie cl simbolo del limite di velocità a 30kmh.

Rallentare la velocità massima in città è un intervento già realizzato in molte città europee e produce una lunga serie di vantaggi sia in termini di sicurezza, sia in quelli di riduzione della congestione, dello smog, del rumore e dei consumi di carburante, rendendo più fruibili le strade per il traffico non motorizzato. L’iniziativa volge anche a  dimostrare come la bici sia un mezzo di trasporto adatto anche ai tragitti di media-lunga distanza. L’itinerario tracciato è stato di 60km, dalle 9 alle 15, e si è concluso a Piazza del Popolo per confluire così nella grande pedalata collettiva prevista per quell’ora.

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L’evento #VeloLove, e TweedRide al suo interno,  sono appuntamenti dove al contempo ci sono sia cose da guardare che eventi da vivere, dove è possibile essere protagonisti di una nuova mobilità. Riempire le strade di ciclisti urbani di tutte le età è uno dei  modi migliori per mettere in evidenzia che il desiderio di uscire dall’ingorgo quotidiano è comune a tutti. E per raccontare attraverso le immagini tutte quelle persone che hanno scelto uno stile di mobilità più sano e libero è stato realizzato in occasione di #VeloLove il primo album di figurine dei ciclisti urbani, una sorta di antologia di persone che usano la bicicletta come mezzo di trasporto sia quotidianamente che occasionalmente.

Così come farà l’album di figurine l’ha fatto #VeloLove il 14 giugno, ossia ha fissato nelle foto e nelle menti delle persone l’estetica del movimento smart, quella capacità di vivere le strade e le piazze come luoghi d’incontro e non di scontro, condizione necessaria per restituire bellezza alle città. La manifestazione #VeloLove e il suo evento correlato Tweed Ride è sinonimo della necessità di un mondo migliore, è voglia di stupire con semplicità, e Roma ci ha dato la possibilità di partecipare a tutto questo. Allora cosa aspettiamo a scendere in pista ogni giorno e ammirare le bellezze della città eterna e viverla, anziché salire in auto e rimanere bloccati nel traffico? Tweed Ride vi aspetta e con essa le dolci vie romane.

Parco Sempione, Avirex Tweed Ride, Corsa in bici con vestiti d' epoca dei primi del novecento

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