L’innata attitudine nel disegno, l’amore per l’arte e una certa sensibilità estetica delineano il profilo creativo, alla ricerca del bello e del significante, di Marco Grisolia. Fashion designer e fashion stylist docente di comunicazione visiva di moda presso ACM – IED – IES Abroad di Roma, debutta nel 2010 con la sua prima linea di abbigliamento e accessori, Covherlab, con cui riesce a distinguersi sin da subito nel panorama “New Talents” grazie al progetto “The Corner” ideato da Vogue Italia e YOOX.
Le sue creazioni da allora in poi appaiono sui più prestigiosi magazine italiani ed internazionali come Vogue Italia, Vanity Fair, Marie Claire, Elle, Glamour, D la Repubblica, Grazia e L’Officiel. Da quel momento in poi il suo estro creativo non si è più fermato e come un vortice in piena evoluzione mette in atto le differenti expertise che contraddistinguono il suo straordinario universo espressivo.
E’ il panorama visuale contemporaneo raccontato attraverso 7 storie sulla condizione degenerativa prodotta dall’essere umano, e interpretate secondo la tecnica del collage, che diventa il nuovo codice di lettura della collezione Primavera Estate 2017 di Marco Grisolia.
“7 storie visive realizzate con la tecnica del collage – racconta Grisolia – in ognuno di esso ho catturato le azioni e le condizioni di degenerazione prodotte dalla mano dell’uomo. Forse è solo un modo per esorcizzare tutte le vibrazioni negative che sento attorno a me giorno dopo giorno, quando cammino per strada in città o guardando la TV; spero sicuramente in un futuro migliore, sono esausto di vivere in questo stato mortificante di continua emergenza”.
Ecco come le infinite sfaccettature del quotidiano, reinterpretate secondo un approccio sincretico che mixa suggestioni, citazioni iconografiche e correnti artistiche, diventano il punto di partenza del processo creativo del designer. Una sorta di anagramma, una rilettura dei generi e dei linguaggi, un’immagine precisa su cui ristabilire e sperimentare nuovi codici estetici in bilico costante tra effimero e arte.
Una collezione la sua fuori dagli schemi dove la narrazione sintetica diventa una potente metafora espressiva su maxi t-shirt in cotone, dress in georgette goffrata, longdress e felpe in ciniglia e cupro, dove al taglio vivo e crudo si contrappone una palette cromatica nei colori vividi del rosa, avorio, azzurro fino ai luminosi toni del rosso, ocra e turchese.
Manifesti come I Wanted to stay, I am what i am, Degrees of degradation, It’s too hard for me, Owners of nowhere, crIsis e I wanna be perfect, sono reazioni al sentire personale ed intimo di Grisolia. Tematiche come violenza, rispetto dei generi, degrado ecologico, fragilità interiore sfruttamento delle risorse e dei popoli, il desiderio incessante di apparire, decodificati mediante i media o per contatto diretto, diventano terreno quotidiano di costruzione del reale, un tessuto disarmonico accresciuto dalla distrazione comune, esorcizzato qui attraverso l’attribuzione dell’immagine.
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