La Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni ha scelto un tema molto caro alla città di Terni, l’amore, che in questo territorio vede la presenza di San Valentino, protettore degli innamorati e patrono della città. La mostra dal titolo, “Amarsi. L’amore nell’arte da Tiziano a Banksy”, che si potrà ammirare sino al 7 aprile 2024 all’interno delle sale di Palazzo Montani Leoni di Terni, vuole focalizzarsi sul concetto del sentimento puro, come quello di una madre per il proprio figlio, all’amore seducente, in cui per secoli Cupido e Venere hanno sedotto e condannato i cuori di donne e uomini, fino alle relazioni più problematiche rappresentate dagli artisti del Novecento.
La rassegna a cura di Costantino D’Orazio, con la curatela e direzione di Anna Ciccarelli e con la collaborazione di Federica Zalabra, ha l’obiettivo di indagare l’iconografia del sentimento d’amore nella storia, dall’antichità fino ad arrivare al XXI secolo, grazie ad una serie di opere che attraversano l’amore nel tempo. Il percorso espositivo ha inizio con la rappresentazione del tema amoroso nell’antichità, ponendo l’attenzione sulla mitologia greca e romana. Il sentimento non costituiva solo un’ esperienza personale, ma era il frutto dell’azione esterna di una divinità, alla quale si attribuiva il successo o il fallimento di qualsiasi relazione amorosa. Infatti, nelle opere di questo periodo c’è un personaggio che compare come protagonista assoluto, si tratta della figura di Eros, che viene rappresentato come un eterno bambino, perché imprevedibile nelle sue scelte.
Alla mitologia si inizia a sostituire una rappresentazione religiosa dell’amore, che caratterizzerà tutto il periodo medievale, con l’obiettivo di sottolineare il rapporto stretto che si sviluppa tra una madre e un figlio, andando a rappresentare come soggetti la Madonna con il bambino avvicinando l’amore ha qualcosa di spirituale e superiore quasi a volersi elevare con il divino, trascurando il sentimento carnale, definendolo una questione privata, la quale non doveva oltrepassare la camera da letto. Questa rappresentazione di amore casto diventa protagonista anche del periodo rinascimentale, in quanto non coinvolge la carne, diventando un amore incorruttibile coinvolgendo soltanto la cura reciproca e la consapevolezza che il destino può anche prevedere l’abbandono. Non a caso, nelle rappresentazioni compare molto spesso la croce nelle scene dell’infanzia di Gesù, come a predire il suo destino, che nemmeno l’amore materno può evitare.
La Chiesa, in epoca medievale rifiuta la nudità e la rappresentazione di figure scultoree senza veli, ma sempre più committenti chiedono la rappresentazione dell’amore e questo induce gli artisti, nel Cinquecento alla riconquista del nudo con la celebrazione della bellezza femminile diventando il cardine di una nuova fase artistica, che integra l’esperienza spirituale con quella terrena. Questa nuova fase dell’amore catturerà l’attenzione degli artisti, anche dei secoli successivi per dare luce a delle opere di straordinaria eleganza, dalle linee morbide e gesti leggiadri quasi a rappresentare una vera e propria danza dell’amore, la quale ammaglia e colpisce l’osservatore, che si immedesima nei personaggi stessi per assaporare i tratti salienti di un tema assai vicino a grandi nomi del panorama artistico, come Pinturicchio, Dosso Dossi, Tintoretto, Frans Floris, Guido Reni, Guercino, Antonio Canova, Francesco Hayez e molti altri. All’interno della rassegna si può apprezzare una parte dedicata ad Antonio Canova, il quale si muove con rappresentazioni calme, pacate, prive di eccessi che in questa mostra scopriamo essere anche un eccellente pittore di divinità alle prese con le loro perfette emozioni.
Le testimonianze dell’amore lasciate da Hayez con la sua celeberrima opera “Il Bacio”, in cui l’amore diventa un sentimento intrecciato con le istanze patriottiche del Risorgimento. In questa opera si possono percepire due tipi di amore quello dei due protagonisti che si baciano con impeto e passione, ma anche l’amore per la causa patriottica. Un bacio che viene percepito come l’ultimo bacio per sacrificarsi all’amore di patria. Una rappresentazione romantica, ma allo stesso tempo energica dalla posizione che assumono i due protagonisti all’interno di un vortice di colori, i quali non sono stati scelti a caso, ma per sottolineare ancora di più l’amore per quella causa che porterà all’unificazione d’Italia , che ha bisogno del sacrificio di tutti per arrivare all’obiettivo. L’amore per la patria padroneggia non solo sull’opera di Hayez, ma continuerà ad essere protagonista per tutto il Romanticismo. Nell’ultima parte della mostra, dedicata al XX e al XXI secolo, vengono messi in discussione tutti i principi dell’amore precedenti portando questo sentimento in una dimensione emblematica, in cui lo spettatore potrà riflettere per ridisegnare la propria idea di amore.