La moda non va mai in vacanza e l’estate diventa il periodo giusto per elaborare i bilanci della prima decade di attività e programmare dettagliatamente il “futuro”.
Giorgio Armani ne sa qualcosa e dopo il clamoroso annuncio di addio alle passerelle milanesi, lo stilista annuncia la nascita della Fondazione che porta il suo nome.
“La Fondazione-ha dichiarato Re Giorgio- creata per realizzare progetti di utilità pubblica e sociale, assicurerà nel tempo che gli assetti del governo di Armani si mantengano stabili, rispettosi e coerenti con alcuni principi che mi stanno particolarmente a cuore e che da sempre ispirano la mia attività di designer ed imprenditore“.
Principi che si ispirano all’autonomia e all’indipendenza di un Gruppo, quello Giorgio Armani S.p.A., che dal 1975 include tutti i marchi fondati nel corso del tempo come Armani Collezioni, Emporio Armani, A|X, Armani Casa, Armani Jeans, Armani Caffè, Giorgio Armani, Giorgio Armani Privé, AJ, EA7, Armani Ristorante ecc…
L’impero, diventato perciò troppo grande e “potente”, necessitava di una sorta di garanzia mirata allo sviluppo del marchio in nome dell’eccellenza del Made in Italy, capace di equilibrare gli investimenti finanziari, limitando gli indebitamenti e le acquisizioni.
Più volte il Fashion System si è interrogato circa il futuro dell’azienda e la Fondazione è la risposta concreta. Non solo un mezzo, bensì uno strumento in grado di fornire continuità economica rassicurando così tutte le persone del Gruppo che lavorano con lealtà e passione contribuendo al successo aziendale.
Le fondazioni di moda in Italia rappresentano oggi un patrimonio dal valore inestimabile. Diverse maisons, come Ferragamo, Prada, Gucci e Trussardi, hanno deciso di dare vita a fondazioni omonime con lo scopo di raccontare la propria storia, promuovere l’arte e la cultura tramite restauri e interventi urbani.