Ci sono persone che hanno la capacità di anticipare le tendenze, di influenzare con i proprio gusti la moda e di essere anni luce avanti in tema di scelte stilistiche. Si tratta dei cosiddetti “Trendsetter”, gente con una spiccata attenzione e propensione per la moda, capaci di dare risposte geniali ai diversi stilisti delle grandi marche, ma anche ad orientarne le scelte.
Si possono trovare in qualsiasi posto, a qualsiasi livello della scala sociale e in qualsiasi lavoro. Si possono trovare per strada, nei piccoli centri. Sono giovani che la mattina si alzano e danno spazio alla loro fantasia, che si tramuta nel vestiario in abbinamenti che poi riescono a fare tendenza. È sotto i loro giubbini che si nasconde la capacità di creare ciò che viene definito fashion.
Ma di trendsetter ce ne sono anche tra i personaggi famosi. La maga indiscussa in questo settore, colei che è riuscita a fare del proprio gusto in fatto di vestiti un mestiere, divenendo una delle donne più celebri nel mercato della moda è Anne Wintour. È lei il monarca assoluto, da Ancient Regime, della moda mondiale, è una regina, una Maria de Medici dell’eleganza, quella massima star tra le famose “celebrity” che da ormai 17 anni, dirige il più autorevole mensile di moda, Vogue America. Ogni stilista per essere definito tale deve passare sotto il vaglio di questa donna, che realmente sa essere mille anni avanti tutti gli altri. E’ lei che detta tutte le mode e ogni uscita del suo Vogue è una scoperta. O piuttosto una risposta a quanti si chiedono: cosa sarà di tendenza nella prossima stagione?
Ma oltre questa la regina indiscussa della moda, ci sono anche altre celebrità che hanno cercato di fare del proprio gusto e del proprio stile un cavallo di battaglia. Basta ricordare la fondatrice e forse unica componente della cosiddetta “Heroin art”: è Kate Moss, la modella super magra, sempre fuori dagli schemi, ma sempre in prima linea in fatto di scelte stilistiche. A scoprirla furono gli scatti di Corinne Day, la fotografa deceduta solo qualche tempo ma che ha lasciato una forte impronta di sè. A dispetto di uno stile fotografico classico e patinato, tipico delle riviste di moda, la Day propose un genere crudo, non ritoccato, personale, diverso. Come diversa era la bellezza ricercata dalla fotografa, che quasi impose a riviste e agenti, la giovane Kate Moss.
Sembra strano dirlo, ma la modella rappresentava qualcosa di atipico, rispetto ai canoni estetici dei primi anni Novanta. E la copertina che fece “esplodere” il tutto fu quella del 1990 scattata per The Face di una Kate Moss giovane, con le lentiggini e senza neanche un fino di trucco. Ma passeranno ancora alcuni anni, prima che il fenomeno diventi allargato e ufficializzato tanto da arrivare nel 1993 sulle pagine di Vogue. E da allora la modella non ha più lasciato le passerelle, anzi. È diventata una delle donne che più le influenzano.
Ma non serve andare troppo in là. Perché c’è anche gente comune, quelle ragazze e quei ragazzi che si incontrano per strada, nelle stazioni e nei bar, che sanno dare uno stile al loro abbigliamento. E sono proprio loro che fanno la moda reale, quella low cost e di tutti i giorni.