Dopo l’anteprima al British Art Show 9 di Plymouth, e la mostra allo spazio Ordet di Milano, “Dreaming Alcestis”, ultima opera della pluripremiata artista e regista franco-inglese Beatrice Gibson, approda finalmente a Roma.
Dreaming Alcestis, sarà presentata il 9 febbraio nell’Auditorium del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, in un’installazione site-specific visibile al pubblico dalle 12 alle 18, per la durata di un singolo ciclo di sonno. A seguire, alle 18.30, Beatrice Gibson dialogherà con il duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi.
Promosso dal Museo Civico di Castelbuono, e realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito dell’Italian Council (2021), il lavoro di Beatrice Gibson è pensato come riflessione poetica sulla vita e sulla morte in un’epoca segnata da scarsa empatia, solitudine e un progressivo impoverimento materiale ed emotivo.
Rievocando la protagonista dell’antico mito di Euripide come guida ancestrale, Dreaming Alcestis, documenta in chiave onirica il trasferimento di Gibson e Gordon dalla Gran Bretagna post-Brexit al cuore del Mediterraneo. Due personaggi, che sognano collettivamente una regina morta da tempo (o forse vengono sognati da lei), sono ripresi in lunghe sequenze, come in tempo reale, rifratte olograficamente, infuse e interrotte dai suoni della città e del mare.
Nelle parole di Beatrice Gibson, 2.500 anni dopo la sua nascita, Alcesti – nel film, una figura misteriosa e lynchiana – ritorna dagli inferi, sognando, e sognata lei stessa da un uomo e una donna che hanno attraversato l’Europa alla sua ricerca, da Nord a Sud, con la famiglia al seguito. Nel frattempo, le calotte glaciali si sciolgono, 43 guerre infuriano in tutto il mondo e un’altra città brucia in TV.
I film di Beatrice Gibson sono noti per la loro natura sperimentale e fortemente emotiva. Esplorando tra il vissuto personale e i temi politici, e attingendo a figure di culto della letteratura e della poesia sperimentale – da Kathy Acker a Gertrude Stein- sono spesso abitati da figure amicali e riferimenti personali, incorporando idee e processi co-creativi e collaborativi. Lo stesso è accaduto nella lavorazione di Dreaming Alcestis: la scrittura del film è stata realizzata con il regista Nick Gordon, e con la saggista e teorica culturale Maria Nadotti.
L’evento al MACRO è parte del progetto Alkestis, promosso dal Museo Civico di Castelbuono, vincitore della X edizione dell’Italian Council 2021.
Dreaming Alcestis è commissionato dal Museo Civico di Castelbuono (Palermo) e l’Hayward Gallery Touring del Southbank Centre (Londra) per il British Art Show 9 ed è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X Edizione 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il film è prodotto da Okta Film, con il supporto di ICONOCLAST e Somesuch. Dopo l’anteprima al British Art Show 9 di Plymouth, Dreaming Alcestis è stato presentato per la prima volta in Italia allo spazio Ordet di Milano, nell’ambito della mostra personale dedicata a Beatrice Gibson dal titolo Dream Gossip, in programma fino al 15 febbraio 2023.
Ad aprile 2023 il film sarà presentato inoltre in una mostra al Museo Civico di Castelbuono, entrando nella sua collezione permanente, e sarà accompagnato da un programma pubblico, curato da Maria Rosa Sossai e Beatrice Gibson, promosso dal Museo con la partecipazione del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione e del Centro Servizi Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Palermo, del Centro Polis di Castelbuono e Nuova Orfeo. Nel 2023 sarà pubblicato un libro dedicato al progetto, edito da Lenz Press.
Beatrice Gibson (nata nel 1978) è un’artista e regista franco-britannica, residente a Palermo. Ha vinto due volte il Tiger Award per i cortometraggi al Rotterdam International Film Festival (2009 e 2013) ed è stata vincitrice nel 2015 del Baloise Art Prize, Art Basel. Nel 2013 è stata nominata per il Max Mara Prize for Women artist (2013) ed è stata nominata due volte per il Jarman Award for Artist’s film (2013 e 2019). Le sue mostre personali più recenti includono:
Crone Music, Camden Arts Centre, Londra; I Couldn’t Sleep in My Dream, Kunsthall di Bergen, Bergen; Plural Dreams of Social Life, Mercer Union, Toronto; KW Institute for Contemporary Art, Berlino. Il suo ultimo film, Two Sisters Who Are Not Sisters, è stato selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes (2019). I suoi film sono stati presentati in musei e istituzioni in Europa e Nord America, tra cui: Centre Pompidou, Tate Modern, Tate Britain, Serpentine Gallery, The ICA e The Art Institute of Chicago. Gibson è membro del collettivo The Machine that Kills Bad People con Maria Palacios Cruz, Ben Rivers ed Erika Balsom. Nel 2021 a Palermo ha co-fondato Nuova Orfeo, un’iniziativa no-profit di cinema, performance e musica sperimentale. www.beatricegibson.com
FRANCESCO URBANO RAGAZZI è un duo curatoriale fondato a Parigi nel 2008. Hanno sviluppato una vasta gamma di strategie produttive e inventato formati espositivi lavorando a stretto contatto con pionieri come Jonas Mekas, Kenneth Goldsmith, Jennifer West, Miltos Manetas, Cheryl Donegan, Haroon Mirza, Pauline Curnier Jardin e altri. Stabilendo nuove alleanze tra arte e realtà, il team ha operato non solo in musei e contesti accademici, ma anche in un’ampia varietà di spazi fisici e mediatici. Nel 2012 hanno curato Io Tu Lui Lei, la prima mostra istituzionale sull’eredità culturale dei movimenti LGBTQ+ in Italia, con il sostegno del Ministero Nazionale delle Pari Opportunità. Dal 2017 il team ha diretto l’archivio dell’artista femminista Chiara Fumai, organizzando anche la principale mostra retrospettiva del suo lavoro e una pubblicazione completa. Nel 2021, il duo ha coeditato FUORI!!! 1971-1974 (Nero Editions), una premiata antologia dedicata alla prima rivista LGBTQ+ della storia italiana. Nello stesso anno Francesco Urbano Ragazzi è stato nominato direttore artistico di LIAF, la più longeva biennale d’arte contemporanea della Scandinavia, la cui diciassettesima edizione si è svolta tra Venezia, Oslo e le Isole Lofoten nel 2022.
L’Italian Council è un progetto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nato nel 2017 con il preciso compito di promuovere la produzione, la conoscenza e la diffusione della creazione contemporanea italiana nel campo delle arti visive. Il Museo Civico di Castelbuono ha vinto la X edizione dell’Italian Council 2021 con il progetto Alkestis. www.aap.beniculturali.it
Il Museo Civico di Castelbuono è un’istituzione pubblica ospitata nel trecentesco Castello dei Ventimiglia, a cui sono affidate la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio. Il Museo ospita una collezione permanente di archeologia, arte sacra, arte moderna e contemporanea, spazi per mostre temporanee e un orto pubblico gestito da un’associazione civica e la Cooperativa “I Fauni”. All’interno del Castello si trova inoltre la Cappella di Sant’Anna (1684) con uno straordinario impianto decorativo barocco con stucchi su fondo oro zecchino, opera di Giacomo e Giuseppe Serpotta. Oggi il Museo è un centro di sperimentazione per l’arte e la cultura del Mediterraneo, con un programma culturale di mostre, conferenze, residenze d’artista, collaborazioni con partner nazionali e internazionali, progetti partecipativi e laboratori educativi con la comunità.
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