SOUNDTRACK: Alessandro Mannarino – Scendi giù
Prendi un cantastorie dall’animo umano in grado di far ballare e sognare e mettilo in uno sferisterio del 1829 dall’acustica impeccabile. Il risultato sarà un concerto fatto di storie di oniriche e tragicomiche, di pagliacci, di ubriachi e di zingari innamorati. Il tutto raccontato con i forti toni del surrealismo. E’ quello che, o scorso 25 agosto, è successo sul palco dello Sferisterio di Macerata dove Alessandro Mannarino ha messo in scena lo spettacolo acustico “Corde 2015”, ovvero il live che toglie agli arrangiamenti delle canzoni orpelli e aggiunte inutili per dare più libertà all’artista.
Obiettivo del concerto quello di far risuonare le corde profonde degli spettatori attraverso le vibrazioni dei legni e di chi li suona. Obiettivo raggiunto in pieno: basti pensare al calore mostrato dal pubblico e all’emozione dello stesso Mannarino che anni fa aveva stregato quello stesso palco durante l’evento Musicultura, dando il via alla sua consacrazione artistica. «Voglio godermi lo Sferisterio» ha infatto esclamato il folksinger romano in apertura del concerto, invitando i fotografi a farsi da parte per non disturbarlo durante lo spettacolo.
Corde è stato un concerto in crescendo che ha raggiunto l’apice dell’emozione con l’esecuzione di “Scendi giù”, fresca del Premio Amnesty International 2015 per il miglior brando sui diritti civili. Sferisterio in piedi, invece, nella seconda parte dello spettacolo in cui i suoni intimisti, che hanno caratterizzato la prima parte del concerto, sono diventati pian piano sempre più folk. Da “Il bar della rabbia” a “Al monte”, Alessandro Mannarino ha eseguito le sue canzoni più amate dal pubblico trasportando il pubblico in viaggio fatto di metafore, spensieratezza, vita di strada e riflessione. Il tutto nella suggestiva cornice dello Sferisterio di Macerata.