In un’ambientazione tagliente e industriale come quella del Museo del Tessuto di Prato, il feltro diviene protagonista principale. A partire dal 16 ottobre fino al 29 gennaio 2017 verrà ospitato nell’ ex fabbrica Cimatoria Campolmi Il Giardino delle delizie: la prima mostra personale in Italia della felt-maker Marjolein Dallinga .
Sono quattordici le grandi opere in feltro allestite all’interno dello spazio espositivo museale che, ispirate all’omonimo dipinto di Hieronymus Bosch, danno vita a un percorso magico e surreale armonizzandosi coi tessuti e i macchinari antichi.
L’artista Marjolein Dallinga, originaria dell’Olanda e attualmente residente in Canada, ha avviato le sue prime esperienze artistiche dedicandosi al disegno e alla pittura. Successivamente si è interessata all’infeltrimento della lana, tecnica che, per possibilità creative e plastiche, si armonizza appieno con la sua sensibilità per il colore e per le forme.
Le opere presentate al Museo del Tessuto sono espressione del subconscio dell’artista e rispecchiano la fascinazione per il mondo naturale. Il suo immaginario prende vita attraverso fantasiose istallazioni che assumono forme di creature surreali morbide e allungate, sospese oppure alla ricerca della terra, cariche di colori cangianti dalle infinite sfumature che richiamano i fenomeni naturali.
Nei giorni precedenti Dallinga ha inoltre realizzato un’opera site specific, da donare appositamente al Museo per entrare a far parte delle proprie collezioni al termine della mostra. Si tratta di un working progress creativo nato dalla sua ispirazione a cui il pubblico ha potuto assistere.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con DyeingHouseGallery, azienda pratese nata nel 2008 che negli anni si è affermata a livello internazionale nella produzione e vendita di materie prime ad artisti, artigiani e creatori di oggetti in feltro.
Con questa iniziativa la Fondazione Museo del Tessuto avvia un inedito e innovativo percorso di valorizzazione della contemporaneità legato all’utilizzo artistico e sperimentale della materia prima tessile, attraverso il coinvolgimento di artisti e felt-maker di fama internazionale.