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David Fenton a Roma con SHOTS: An American Photographer’s Journal, 1967-72

Dopo gli appuntamenti di giugno per la raccolta di finanziamenti per la realizzazione di una esposizione fotografica, la mostra SHOTS: An American Photographer’s Journal, 1967-72, dedicata al newyorkese David Fenton, ha finalmente preso forma negli spazi Angelo Mai in via delle Terme di Caracalla a Roma. L’occasione è la settima edizione di FotoLeggendo, rassegna fotografica prodotta da Officine Fotografiche con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Provincia di Roma. Officine Fotografiche è un’associazione no profit nata nel 2001 a Roma con l’obiettivo di divulgare e sostenere la cultura dell’immagine, realtà socioculturale oggi punto di riferimento del panorama fotografico nazionale ed internazionale

© David Fenton, LNS darkroom

Ancora poco noto in Italia, se escludiamo gli ambienti degli addetti al settore, David Fenton ha lavorato durante la contestazione americana a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Tra i protagonisti dei suoi scatti: John Lennon e Yoko Ono, Allen Ginsberg, Janis Joplin, Muhammad Ali, Black Panthers, Richard Nixon, solo per citare alcuni nomi in grado di offrire spunti di riflessione sulla portata di un fenomeno come quello della controcultura nell’America di quegli anni.

Una parte di questi scatti fu pubblicata all’epoca su prestigiose riviste come Life, Look, The NY Times, Newsweek e fu solo in tempi relativamente recenti, nel 2005, che quasi tutte le sue foto vennero pubblicate nel libro SHOTS: An American Photographer’s Journal, 1967-72, da cui la mostra prende il nome.

Ma David Fenton fu un osservatore acuto anche di quanto accadeva in quegli anni in Italia. I suoi scatti del ’77 a Milano in via De Amicis ben rappresentano il livello di conflittualità raggiunto nel nostro Paese negli anni di piombo.

Le foto si riferiscono a gravi episodi di violenza avvenuti tra forze di polizia e manifestanti a seguito di un corteo in ricordo di Giorgiana Masi, studentessa romana rimasta uccisa nel corso dei duri scontri del 12 maggio del 1977 in piazza Gioacchino Belli.

E risalgono sempre a quel periodo gli scatti che David Fenton realizzò durante un corteo del Weather Underground, considerata una delle frange più violente del movimento di contestazione, attiva tra gli anni ’60 e ’70, tanto da dare il titolo all’omonimo documentario firmato dal regista Sam Green e premiato al Sundance Film Festival nel 2003.

© David Fenton, Young lords

Nel 1982 David Fenton ha fondato la Fenton Communications con uffici a New York, Washington, San Francisco e Londra per la realizzazione di campagne pubblicitarie orientate a sensibilizzare il pubblico su temi di crescente importanza per l’uomo tra cui l’ambiente, la sanità e la new economy. Attraverso una capacità innata di stringere relazioni interpersonali e una solida conoscenza delle strategie comunicative e pubblicitarie, è riuscito con gli anni a catalizzare l’interesse su organizzazioni no profit attive negli Stati Uniti e nel mondo.

Tra le ultime battaglie di David Fenton quella contro il nucleare, portata avanti assieme al cantante statunitense Bruce Springsteen. Tutto questo è raccontato in SHOTS: An American Photographer’s Journal, 1967-72

 

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