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Terracina omaggia il “poeta eretico” Pier Paolo Pasolini tra mare e città

Un doppio appuntamento il primo settembre dedicato a Pier Paolo Pasolini a Terracina e a Borgo Hermada. Eventi che daranno il via ad un importante ciclo di eventi in alcune importanti città simbolo di Pasolini del Lazio come Roma, Terracina e Sabaudia oltre che Latina e Ostia.

Si comincia con l inaugurazione della Mostra “Il Mondo di Pasolini tra il mare e le città”, che ha già toccato Grado, Corno di Rosazzo Visogliano e Trieste il giorno 1 settembre alle ore 12.00 presso il Municipio di Terracina con la presenza dei Sindaci di Terracina Francesco Giannetti e di Duino Aurisina Igor Gabrovec, Massimo Romita e Luigi Orilia presidenti del Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina e Borgo Hermada, la dott.ssa Ilaria Bruni, con letture di poesie della Presidente della Fidapa Terracina prof.ssa Anna Maria Masci.

Alle ore 18.00 presso il Bar Centrale La Perla di Via Cesare Battisti a Borgo Hermada la presentazione di due filmati omaggio a Pasolini, il primo di un minuto dedicato agli eventi promossi dalla Fidapa Terracina tra il 2013 e 2016 il secondo il Docufilm ufficiale “Omaggio a Pasolini tra il mare e le città” che tocca le città in cui Pasolini è stato protagonista o ha vissuto. Interverranno Massimo Romita, la dott.ssa Ilaria Bruni, la Prof.ssa Anna Maria Masci ma in particolare Renato Ventoruzzo di origine friulana che parlerà di vita vissuta di Pasolini stesso. L’incontro verrà intramezzato da letture in lingua friulana della Sig.ra Lisetta Bergagna.

Terracina omaggia Pier Paolo Pasolini
Terracina omaggia Pier Paolo Pasolini

LA MOSTRA

Realizzata in quattordici pannelli nell’ambito del progetto che vede lo sviluppo in quasi due anni delle commemorazioni legate al centenario Pasoliniano, iniziate il 5 marzo 2022 a Bologna in occasione della presentazione di avvio del progetto e che si concluderanno nel mese di settembre.

Realizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia sul Bando Pasolini e stampata su pannelli Forex, la mostra è stata ideata dal Presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis, Massimo Romita e realizzata dalla Direttrice de Le Vie delle Foto, Linda Simeone ha già toccato Grado, Corno di Rosazzo, Visogliano, Trieste e toccherà diverse città coinvolte nel progetto, facendo tappa nelle principali città protagoniste della vita di Pasolini.

Pasolini rivive oggi più che mai nell’anno dei festeggiamenti dedicati al centenario della sua nascita appena concluso.

Seguire e comprendere Pasolini con tutti i suoi lati oscuri e nascosti, può essere fatto solo attraverso i suoi passi, ripercorrendo i percorsi che lui stesso ha intrapreso da quando è nato. Bologna, Casarsa, Idrja, Roma, Grado, Ostia, Terracina, Sabaudia, Sacile e Reggio Calabria. Prima per seguire il padre, poi restare con la famiglia, creando la sua identità e poi ancora per scappare da una mentalità troppo lontana da quella in cui egli stesso viveva.

I posti che ha vissuto e hanno caratterizzato la vita, il linguaggio e – perché no – anche i pensieri di Pier Paolo sono rappresentati in questi quattordici scatti e vogliono evidenziare e valorizzare la sua vita da zingaro, che, si sa, influisce in primis sul pensiero, ma non solo: anche sull’apertura verso un mondo che ha saputo, solo in parte, accettare Pasolini. Un genio irriverente che, tuttora, fa parlare di sé (nel bene e nel male).

Pasolini rivive in questi quattordici scatti moderni grazie all’elaborazione grafica di altrettante immagini famose che ritraggono l’artista, rivisitate graficamente a “matita” . Un viaggio che esalta la diversità dei luoghi che hanno caratterizzato la vita di Pasolini e che, inevitabilmente, ne hanno influenzato il carattere. E voi, domanda Linda Simeone, ve lo siete mai chiesti in che dialetto pensava Pasolini?

Obiettivi del progetto è indagare la personalità di Pasolini dalla vita all’opera, scoprire la straordinaria sensibilità e arguzia nutrita dalla disumana realtà delle decadi della Guerra Mondiale, prima e dopo, che hanno plasmato la figura eclettica e controversa che conosciamo, che ha saputo esprimersi in ogni campo dove la parole è necessaria, dal giornalismo al cinema, dalla poesia al romanzo. L’anima del Poeta si è nutrita anche della straordinarietà della vita di tutti i giorni, alla quale spesso fanno da scenografia un nordest e un Friuli dal sapore antico nei modi, nei luoghi e nella lingua amata da Pasolini.

Da Casarsa a Grado, da Sacile a Gorizia fino a Idria, sono molti gli itinerari da scoprire e promuovere oggi celebrando questa grande figura. Il padre Carlo Alberto, girovago per necessità, ha certamente lasciato in eredità al figlio Pier Paolo l’urgenza di passare oltre, di non fermarsi, in un moto perpetuo dell’anima che ha solcato l’Italia degli anni più cupi del Regno e dei primi splendidi soli della Repubblica, arenandosi tragicamente a Ostia. Da Bologna a Ostia, passando per Bari, Roma, Sabaudia e Terracina e molte altre località, ancora in viaggio nei luoghi vissuti da Pasolini, oltre il Friuli, ma per farvi ritorno.

Attraverso le Città protagoniste della vita di Pasolini abbiamo voluto ripercorrere, sotto diverse forme artistiche, i testi, i brani e i contenuti lasciateci da Pasolini stesso. Grazie a dieci partner nazionali, enti istituzioni, parchi e associazioni, percorreremo lungo l’Italia delle importanti tappe, partendo proprio da Bologna, città natia di Pasolini. Il 5 marzo 2022 infatti è stata proprio la città di Bologna a ospitare due conferenze promosse dal Gruppo Ermada che andavano a omaggiare l’autore protagonista di questo progetto.

Pier Paolo Pasolini rivive grazie a Gucci al MoMa di New York

La sua capacità di avere uno sguardo sempre lucido sul presente ed esserne dunque testimone “vivo” racchiude l’essenza di una figura intellettuale che oggi più che mai torna ad essere di forte attualità: Pier Paolo Pasolini, protagonista al MoMa (Museum of Modern Art) di New York grazie alla Maison italiana Gucci, che finanzia il riversamento della versione restaurata in digitale del capolavoro “Medea” rielaborato su formato 35 mm, in collaborazione con l’ Istituto Luce Cinecittà e al Fondo Pier Paolo Pasolini / Cineteca di Bologna, città natale dell’artista.

 Dal 3 Dicembre al 5 Gennaio 2013, all’interno degli spazi di The Roy e Niuta Titus Theaters è in corso infatti un’importante retrospettiva completa delle opere del nostro indimenticato poeta-regista, tra cui appunto film ma anche scritti, saggi e dipinti. La produzione cinematografica è suddivisa in quattro filoni principali che più o meno coincidono, secondo i critici, a quattro fasi principali della vita socialmente e politicamente impegnata dell’artista Pasolini: il primo filone va dal 1961 al 1964 ed è intitolato “Il cinema nazional-popolare”: comincia proprio col suo primo film “Accattone” del 1961 che gli conferisce subito la fama di regista dal prodigioso talento, per poi proseguire con capolavori come “Mamma Roma” del 1962 e una serie di divertenti film a episodi come “Uccellini e uccellacci” e “La terra vista dalla luna”, culminando con “Il Vangelo secondo Matteo” del 1964. Il loro particolare in comune è dato dal fatto di essere intensi ritratti di “outsider” e persone che vivono ai margini della società.

La seconda e terza fase, periodo centrale/cruciale della produzione pasoliniana, vengono spesso definite “cinema impopolare” a causa delle sue sagaci e pungenti critiche verso la borghesia, che sfociano nell’appassionata immediatezza di film come “Teorema” del 1968, “Porcile” del 1969 e infine “Medea”. Vi è poi “La trilogia della vita”, interamente girata tra il 1970 e il 1974, tris di racconti e favole tradizionali come “ Il Decameron” del 1971, “I racconti di Canterbury” del 1972 e “Il fiore delle Mille e una notte” del 1974, rivisitati nell’ottica moderna di Pasolini, che riesce sempre e comunque a mantenere intatta l’universalità dei loro messaggi. L’artista amava ripetere infatti che la sua scelta di soffermarsi sul passato è dettata dal suo potere di riflettere il presente in maniera più efficace.

La fase finale dell’opera di Pasolini è definita “L’abiura della trilogia della vita” ed è rappresentata dall’ultimo disperato film del regista, “Salò o le 120 giornate di Sodoma” dell’anno 1975, bloccato per lungo tempo dalla censura.

Tutta la sua produzione è esemplificativa della modalità del suo fare cinema, che lo vede impugnare la macchina da presa come un’arma, rendendola uno strumento trasgressivo e irruento, una valvola di sfogo contro gli abomini della società dell’epoca e che ancora oggi, come in uno specchio immune al tempo, si riflettono nel nostro attuale ed innegabile malessere.

Parallelamente alla retrospettiva sul cinema pasoliniano, hanno luogo anche una serie di importanti manifestazioni legate alla poliedrica carriera del grande intellettuale, come quella del 14 Dicembre, che omaggia il Pasolini più letterario grazie alla recitazione di brani, saggi e poesie da parte di famosi attori italiani e americani supervisionata da Dante Ferretti, che inizia la sua carriera di scenografo proprio con Pasolini. Il giorno dopo si esplora invece il versante artistico del personaggio con l’esposizione di oltre 40 tra suoi disegni e dipinti provenienti dal Fondo Pier Paolo Pasolini presso la galleria “Location One” e a seguire, il programma di alcuni artisti contemporanei che si esibiscono in performances ispirate a Pasolini sotto la regia del Direttore Klaus Biesenbach.

“Sono da sempre molto affezionata all’opera di Pier Paolo Pasolini, figura di spicco tra gli intellettuali del XX secolo” – afferma con orgoglio Frida Giannini, Direttore Creativo di Gucci.

“Ringrazio l’Istituto Luce Cinecittà per aver dato a Gucci la possibilità di supportare l’esibizione di Pasolini a New York. Una mostra completa degli scritti, dei film e dei quadri del grande artista che aiuterà a far approfondire in America la figura e il genio creativo, poliedrico e sempre attuale, di Pier Paolo Pasolini.” Uno degli ultimi veri artisti che grazie alla loro arte dipingono con guizzo geniale e sublime la realtà.

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