SOUNDTRACK: Karl Jenkins – Adiemus
Bianco assoluto, geometrie, eco-sostenibilità. Queste le parole d’ordine di Luigi Borbone al suo debutto sulle passerelle di AltaRoma. La capsule collection dello stilista di origine romana è il nuovo punto di partenza della moda vegana che parla la stessa lingua dell’ambiente attraverso l’utilizzo delle fibre vegetali. Emergono da acque miste di polvere di cristallo le modelle in passerella che sfilano come veneri avvolte in lattice cotto, organza e accessori di plastica riciclata realizzati dal duo Alecci e Di Paola.
Simbiosi tra createur e couturier quella di Luigi Borbone ad AltaRoma che incarna l’artista e l’artigiano capace di produrre pezzi d’arte che hanno un preciso mercato di riferimento. La sperimentazione è sovrana. I tagli sono geometrici ed esaltano il gioco di volumi. Rigore creativo. Gli abiti assumono una connotazione politica e sociale. Nella moda come nella sfera pubblica, occorre recuperare le antiche maestranze ed i geni italiani del passato. Il designer sembra aver imparato da Gianfranco Ferrè il rapporto tra la creatività, i tessuti ed i colori, la concezione dell’abito come prodotto ed oggetto d’uso. Il trucco correttivo di Leonardo Da Vinci viene applicato sulle modelle che nonostante l’amore per le armonie e la purezza, rivelano la femminilità. Luigi Borbone anima la passerella di AltaRoma di sensualità, merito della White White Collection.