Prevenire, diffondere, eliminare. Sono questi i tre principi su cui si basa l’iniziativa promossa da Greenpeace nei confronti del mondo della moda, messo sotto torchio dal gruppo di ambientalisti ormai da molto tempo. The Detox Catwalk, la sfilata detox, è il nome della nuova piattaforma interattiva online che giudica ventiquattro marchi del fashion system in base al proprio comportamento green e al rispetto delle tre regole fondamentali.
Il podio è occupato da alcune aziende leader nel greenwashing, le quali hanno dimostrato piena disponibilità a cambiare le politiche inquinanti per difendere l’ambiente e rispettare il consumatore. Tra queste spicca Valentino, che non soltanto si è impegnata nell’eliminazione di sostanze tossiche nei tessuti e nei processi di produzione, ma ha dimostrato grande interesse anche nel progetto Deforestazione Zero, che difende le foreste dallo sfruttamento barbaro per la realizzazione di prodotti e packaging. Per questo grande impegno, il marchio Valentino emerge anche nella classifica di Greenpeace #thefashionduel.
Molto importante anche il ruolo svolto da Benetton, brand attento ai processi di produzione con misure di controllo dagli standard sempre più elevati, e Levi Strauss, H&M e Mango, che hanno scelto di eliminare le sostanze pericolose e di intraprendere una politica di trasparenza nei confronti del consumatore.
Se però sono tanti i marchi dall’atteggiamento ineccepibile, c’è ancora qualcuno che sceglie di non partecipare o di non essere troppo coinvolto come Armani e Only the brave. A detta di Chiara Campione, project leader del progetto #thefashionduel, infatti Armani “non sta affrontando il problema dell’eliminazione delle sostanze tossiche con la dovuta serietà” e Only the brave “continua a rifiutarsi di agire coraggiosamente per ripulire i propri prodotti da sostanze”.
Poi ci sono marchi come Adidas e Nike che invece hanno scelto di prendere accordi solo sulla carta e non rispettarli concretamente.
L’attenzione di Greenpeace è rivolta al mondo della moda e a determinati brand da oltre due anni ormai, ma non tutte le aziende hanno scelto di abbandonare le vecchie politiche inquinanti. Chiara Campioni parla di una moda pulita come “l’unica direzione possibile”, nonostante ancora ci sia chi cerchi di sfuggire ed evitare la sola strada che possa salvaguardare uomo e ambiente.