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La grande bellezza di Roma nel nuovo film di Paolo Sorrentino

Nella foto Paolo Sorrentino, regista del film La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito
Nella foto Paolo Sorrentino, regista del film La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito

SOUNDTRACK: Bob Sinclar vs Raffaella Carrà – A far l’amore comincia tu 

Atmosfere felliniane in un film che fotografa in maniera pungente e realista tutte le sfumature della romanità. “La grande bellezza” del regista napoletano Paolo Sorrentino, pluripremiato talento della cinematografia italiana (Le conseguenze dell’amore– 2004, Il divo – 2008, This must be the place -2011), e di recente protagonista al Festival del Cinema di Cannes, è uno spaccato verista della Roma alto borghese e non solo: dame dell’alta società, politici, parvenu, criminali, attori, vip, giornalisti costruiscono rapporti fittizi e spesso ipocriti in una torre di Babele destinata a crollare a causa del più vile egotismo di ognuno. Personaggi calati in una realtà meravigliosa alla vista, il film è infatti girato tra le più belle ville e terrazze della Capitale, ma al contempo nuda, cruda, inetta.

Toni Servillo. La grande bellezza Ph. Gianni Fiorito
Toni Servillo. La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito

Protagonista è lo scrittore e giornalista sessantacinquenne Jep Gambardella (Toni Servillo), re delle più esclusive feste della movida romana, personaggio immerso in una sfilata d’umanità vacua e disfatta che solo il gin tonic consente di vedere con occhi diversi. Un uomo che ha conosciuto il vero amore in giovane età e decide inconsciamente di riappropriarsene quando ne ha ormai solo il ricordo, perché lei non c’è più e l’unica cosa che in questi momenti si ama e che consente di trasmettere i propri sentimenti è la scrittura. Un tentativo di conciliare il sublime con l’idea di immortalità che si sposa con la necessità di ricominciare a scrivere dopo molti anni. C’è tutta la bellezza e l’ipocrisia di Roma, l’ambiguità e la sincerità camuffata dei finti rapporti umani nel film di Sorrentino. Una pellicola corale con Sabrina Ferilli, spogliarellista quarantenne dall’allure affabile e materna di un locale romano, Carlo Verdone nel ruolo dello sceneggiatore teatrale disincantato, special guest una meravigliosa Serena Grandi, ex diva della TV dal fascino grunge pronta al ritocco per essere ancora splendida nonostante il tempo passi.

Sabrina Ferilli. La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito
Sabrina Ferilli. La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito
Immagine dal set del film La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito
Immagine dal set del film La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito

La continua e costante ricerca di ciò che non esiste, l’agognata perfezione, il lato vero  e spirituale della vita celato dietro le apparenze, Paolo Sorrentino inquadra Roma attraverso un personalissimo punto di vista che rende il film, unico nel suo genere, originale e non ripetitivo. Una miscela di sensazioni calde e fredde, Roma ossimoro costante, in cui tutto è il contrario di tutto, o sembra essere tale, anche se in fondo non lo è. Un documentario visivo gioia per gli occhi in netto contrasto con la storia, cinica, ironica, vera. E chi non ha mai bevuto un gin tonic ad una festa in terrazza, a cui ha ovviamente partecipato solo per far presenza, scagli la prima pietra. Il film di Sorrentino, lungi dall’essere un manuale etico, offre validi spunti di riflessione sulla babilonia di rapporti interpersonali fittizi, inutili, ridondanti che si è soliti costruire e per i quali si è pronti ad “andare in scena” al dovuto, e magari atteso, funerale.

Toni Servillo. La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito
Toni Servillo. La grande bellezza. Ph. Gianni Fiorito

Roma città impalpabile e dai mille pericoli sotterranei, bellissima e cattiva, spesso spietata ma dolce in estate. Una “diva morta” destinata a rinascere dentro ogni personaggio se solo ne cogliesse con entusiasmo la grande bellezza.

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