Una variegata antologia di tessuti, abiti e accessori, libri di campionario, figurini e giornali antichi di moda, bozzetti originali per abiti e rare edizioni di libri tessuti che dal Cinquecento giungono fino agli anni Sessanta del Novecento.
La mostra “Heritage. Storia di tessuti e di moda” è un vero e proprio viaggio tra le collezioni del Museo del Tessuto di Prato che in occasione del suo quarantesimo compleanno apre i battenti per parlare di tessuti e moda attraverso una selezione di opere di grande interesse e valore recentemente acquisite e restaurate. Per celebrare questa ricorrenza la Fondazione Museo del Tessuto punta sopratutto sul proprio patrimonio artistico, noto e apprezzato a livello internazionale, frutto di centinaia di atti donativi che denotano quanto questa istituzione si sia radicata nella comunità.
Attraverso gli oggetti, alle storie incredibili delle persone, alle collezioni e alle tecniche di manifattura, stili e motivi decorativi, il Museo si racconterà sia in allestimento, che attraverso un calendario di attività incentrate proprio sullo story telling, il racconto delle storie legate alle opere, e più in generale alla moda. La mostra temporanea, inaugurata il 22 novembre 2015, sarà aperta al pubblico fino al 30 aprile 2016 ed è ospitatata nella sala dei tessuti antichi, la Schatzkammer del Museo, la cosiddetta camera del tesoro, 400 metri interamente allestiti per l’occasione.
L’iniziativa inaugura la programmazione culturale del quarto mandato amministrativo della Fondazione 2015-2018 istituita nel 2003 da Comune, Provincia, Camera di Commercio e Unione Industriale, che il Sindaco Matteo Biffoni ha recentemente affidato a Francesco Marini, giovane imprenditore tessile Presidente dei Giovani Industriali della città. “Sono orgoglioso di dare il mio contributo alla gestione di un museo così importante e rappresentativo per la nostra città e per il nostro distretto” – commenta Marini – “e sono convinto questa struttura svolga un ruolo fondamentale nel far conoscere e promuovere la cultura produttiva che Prato, la Toscana e l’Italia esprimono in tutta la filiera della moda di qualità”.
Un’occasione importante questa per far ripensare alla funzione del Museo. Si è passati da un approccio super-specialistico sul tessuto ad una piena apertura ai temi della moda contemporanea, testimoniato dai molti abiti ed accessori entrati in collezione e dalle grandi mostre sul fenomeno del Vintage e sulla Camicia Bianca di Gianfranco Ferré, che dopo la sede pratese ha trovato ospitalità presso Palazzo Reale di Milano.