Testo e foto a cura di Vanessa Bocci
Il Museo Correr di Venezia dal 10 giugno al 3 settembre 2023 ospiterà la mostra: “Imago Iustitiae. Capolavori attraverso i secoli”. La mostra è promossa dal Comune di Venezia ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma in sinergia con la Fondazione Musei Civici di Venezia el’archeologa e storica dell’arte Marina Mattei nelle vesti di curatrice.
L’esposizione ha l’obiettivo di affrontare il tema dell’iconografia della Giustizia nelle sue molteplici sfaccettature, sia sul piano della storia, sia attraverso l’arte, in cui la Giustizia è rappresentata come incarnazione della virtù morale. Il lungo cammino di Giustizia, espressa come Persona, nasce da molto lontano, accoglie e comprende figure significanti e complementari, ma anche elementi astratti dalle sue manifestazioni, peculiarità come sequenze filmiche e storie raccontate dei suoi procedimenti. Persone dell’immaginario, definite come Allegorie riassumono e ricordano i suoi volti, descrivono il lungo percorso della civiltà, sintetizzato con simboli e attributi fino ad arrivare a nuovi artisti che sembrano rinunciare alla figurazione, optando ad una descrizione tramite stimoli visivi alternativi.
Giustizia con il passare delle epoche si modifica, evolve ma continua a conservare lo stesso significato, ovvero la ricerca di un ordine e di un equilibrio che garantisca risorse per tutti, che consenta all’uomo uno scambio e una evoluzione costante. La Giustizia, aspetto del sapere per eccellenza, molto spesso è rappresentata portando tra le mani il volume dove l’immagine è contenuta, si tratta dell’ “Offerta del libro” uno schema fissato prima della stampa che, a nome dell’autore, Ella consegna al dedicatario, garante di equità e buon governo o esecutore e promotore del diritto. La mostra comprende sei sezioni, corrispondenti allo svilupparsi della Figura allegorica, dagli albori delle civiltà fino ad arrivare all’età moderna, sono esposti reperti archeologici, monete e medaglie, le quali vanno a caratterizzare la sezione I e II.
Opere su carta, legno, tela e tavola sulle quali la figura della Giustizia è la vera e unica protagonista trasformandola in una vera e propria dea, come Virtù e come Personificazione Allegorica della stessa città di Venezia nelle sezioni II e III. All’interno della sezione IV abbiamo la rappresentazione dei luoghi della Giustizia dal tempio ai palazzi di epoca moderna costruiti con apparati decorativi di grande pregio la celebrano traendo schemi e contenuti dall’antico. Nella sezione V si lascia spazio alle idee e alle azioni dei giuristi e letterati, i quali si sono sempre adoperati per eliminare la pena di morte e la figura principale è riassunta nella persona di Cesare Beccaria, che si fece promotore dell’abolizione della pena di morte dimostrando l’infruttuosità di un atto così brutale definendola meno utile della detenzione perpetua. Il percorso si conclude con la sezione VI, dove si trovano una serie di scene che mostrano atti e protagonisti di Giustizia immortalati come eroi e santi e, infine episodi di pratica della legge, grandi quadri che imprimono nella mente dell’osservatore perché restino impressi i valori della mostra.Sono presenti anche opere di Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di Raffaello. Inoltre, sono esposte tre opere di artisti contemporanei come, Ai Weiwei, Kendell Geers e Koen Vanmechelen, concesse dalla Fondazione Berengo.
La storia della Giustizia raccontata tramite immagini, simboli, luoghi e idee, le quali si modificano con il passare delle epoche in un percorso immersivo, nel quale si entra completamente rimanendone avvolti e catturati da quella lotta tra bene e male, dove il tentativo costante di sublimare la parte migliore, contro la colpa e il peccato è davvero il messaggio che arriva da una donna bellissima e coronata con la bilancia e la spada che vede tutto anche se a volte è bendata. Una donna, che seduta su di un trono ricorda all’umanità i principi fondanti del vivere civile. Cogliere l’immagine astratta e cercare di tramandarla perché sia comprensibile non è cosa assai facile, ma i più grandi artisti di tutti i tempi si sono ingegnati nel tentativo di afferrare e riprodurre un bisogno comune, un insieme di norme, procedure e gesti, i quali regolano e strutturano la vita di ogni singolo individuo.