Quand’è che possiamo dire di aver realmente imparato a parlare con scioltezza una lingua straniera per poterci districare nella conversazione di tutti i giorni in caso ci trovassimo in altri posti del mondo?
Semplice e sbalorditivo: la famosa fluency non si conquista “studiando” la struttura linguistica in una tradizionale aula scolastica o universitaria, bensì semplicemente allenando l’orecchio alla disciplina dell’ascolto. Perchè la concretezza di una lingua la si ritrova innanzitutto nella dimensione orale e nel discorso parlato, piuttosto che in teorie astratte e libresche.
E’ possibile metabolizzare un nuovo idioma soltanto quando punteremo dritti al suo “cuore pulsante”, ovvero al suo core vocabulary. E’ ciò che sostiene ed insegna con successo il Dott. Paul Pimsleur. La sua strategia di insegnamento è basata su quattro principi fondamentali: il principio di anticipazione, il richiamo a intervallo graduato, il vocabolario nucleo e infine l’apprendimento organico.
Convinto che uno studente avrebbe imparato in maniera più attiva con l’orecchio che con l’occhio, Pimsleur mette a punto specifici programmi di lingua in formato audio che sviluppano una particolare tecnica di apprendimento detta “a sfida e risposta”.
Allo studente viene chiesto di raggiungere la frase corretta nella lingua di destinazione, che viene poi confermata. Ma per poter richiamare alla mente la frase corretta si obbliga l’interlocutore a rielaborare prima di rispondere. In questo modo quindi si riflettono al meglio le conversazioni della vita reale, nelle quali il parlante deve pensare e rievocare alla memoria una frase nel minor tempo possibile. Il richiamo a intervallo graduato fa sì che lo studente rammenti tutti gli elementi finora appresi ripassandoli gradualmente ad intervalli di tempo sempre più lunghi. Tali passaggi alla fine comportano ciò che il professore chiama “apprendimento organico”, cioè apprendimento simultaneo su diverse fonti, cercando di insegnare grammatica, vocabolario e pronuncia nella maniera più naturale e spontanea possibile.
L’innovativo metodo didattico di Pimsleur si rivela essere un approccio vincente per imparare le lingue e dal 1971 ad oggi viene addirittura adottata negli Stati Uniti presso la FBI e la CIA. Quindi può dire di vantare a suo favore una portata allo stesso tempo decisamente attendibile quanto rivoluzionaria. Il suo valore aggiunto gioca anche e soprattutto sulla drastica abbreviazione dei tempi effettivi di apprendimento. Secondo la tecnica di insegnamento del Prof. Pimsleur, infatti, bastano solamente 10 giorni per memorizzare e mettere a fuoco il DNA della lingua in questione in quanto: “Il nostro cervello è già predisposto ad apprendere una nuova lingua in pochi giorni, solo che dobbiamo imparare ad attivare questa facoltà.”
E il dato più sorprendente è che possiamo acquisirla anche mentre si svolgono le normali attività quotidiane, quindi perfino lavorando. Occorrono al massimo solo trenta lezioni dedicando soli 30 minuti l’una per poter inglobare tutti i dati linguistici veramente essenziali al raggiungimento di una padronananza funzionale nella comprensione e nel parlare una lingua.
Manuela Marrone